I Luoghi del Cuore
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PORTO CLEMENTINO

PORTO CLEMENTINO

LIDO DI TARQUINIA, VITERBO

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PORTO CLEMENTINO
Quest' opera si compone di due distinte strutture: - La prima di epoca etrusca ma di disegno greco, oggi pressochè completamente sommersa costituita da una testata circolare di circa 17 m di diametro, disposta a completare un molo di cui le fondamenta si trovano a circa m 1,85 al di sotto del l.m.m. attuale. - La seconda iniziata nel 1449 e continuamente ripresa, riparata, riadattata nei secoli successivi, costituita dalle prime opere di pavimentazione e di consolidamento nonchè da un molo sovrapposto al precedente, alto circa 1,63 m, sul quale nel 1738 Clemente XII costruì l'edificio poi adibito a carcere. La prima di queste strutture è senza dubbio l' opera più importante del limitato invaso portuale. Essa ha il piano di calpestio ad appena cm. 20/40 dal l.m.m. attuale mentre il sovrastante molo << clementino>> ha il piano di calpestio a m 1,83/2,03 dal l.m.m attuale. Il molo sottostante assume quindi in epoca medievale e moderna la funzione di <> del molo <>. Quest' ultimo, le cui prime strutture risalgono al tempo del pontificato di Niccolò V (c. 1440) poggia dunque letteralmente su un molo che , dopo attento esame, si può classificare di struttura greca. Tale struttura di forma semicircolare impiegava originariamente masi squadrati di pietra calcarea di tipo travertinoso di notevoli dimensioni tra cui 4 DIATONI (chiavi) a T di estrema efficacia per garantire la solidità del molo. Questi diatoni sembra siano gli unici in luce finora conosciuti in tutta l' architettura portuense del Mediterraneo rappresentando quindi un UNICUM nel suo genere. Essi concorrono a bloccare l'insieme di massi che costituiscono il bordo del molo secondo studiate linee di forza, il loro asse converge al centro del molo, sono disposti in modo che la loro coda, di peso superiore alla tonnellata, funzioni da ancora contro le sollecitazioni disgregatrici prodotte dalle mareggiate sull' intera struttura.

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