Milano ricorda Giuseppe Roi e la donazione di Villa Fogazzaro al FAI

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Milano ricorda Giuseppe Roi e la donazione di Villa Fogazzaro al FAI
Appuntamenti

30 aprile 2024

Venerdì 17 maggio a Villa Necchi Campiglio l’incontro in ricordo di Giuseppe “Boso” Roi, pronipote dell’autore di “Piccolo mondo antico”, che nel 2009 ha lasciato al FAI l’amata casa di famiglia, Villa Fogazzaro Roi a Oria di Valsolda (CO).
«Ama la tua casa, e se ne sei lungi pensa a lei».

Con queste parole scritte da Antonio Fogazzaro nel 1873 il FAI invita il pubblico venerdì 17 maggio alle ore 18,30 a Villa Necchi Campiglio a Milano in occasione del centenario della nascita del marchese Roi (1924-2009): con questo evento il FAI intende illustrare la sua figura, l’attività in ambito culturale e il suo mecenatismo, che si è concretizzato anche con la scelta di affidare Villa Fogazzaro Roi a Oria Valsolda (CO) alla cura, alla gestione e alla valorizzazione della Fondazione.

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Giuseppe Roi
Giuseppe Roi
Giuseppe Roi

Dopo il saluto di Marco Magnifico, Presidente FAI, interverranno all’incontro: Paola Marini, già Presidente della Fondazione Roi; Antonio Di Lorenzo, giornalista; Lucia Borromeo, Ufficio Valorizzazione FAI, con il coordinamento del giornalista Marco Carminati.

Il marchese Giuseppe Roi

Giuseppe Roi, uomo di grande cultura e intelligenza, si impegnò per tutta la vita in iniziative per la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio artistico e architettonico veneto, in particolare vicentino.

A soli trent’anni divenne presidente della Società del Quartetto di Vicenza; nel 1958 portò alla costituzione dell’Ente per le Ville Venete; fu il primo presidente della sezione locale di Vicenza di Italia Nostra, fondata negli ultimi mesi del 1965, e fu tra i soci fondatori e vice presidente di Europa Nostra; fondò nel 1964 con Piero Gazzola, storico soprintendente di Verona, l’Istituto Italiano dei Castelli; fu in prima linea nel propugnare l’inserimento di Vicenza e delle ville palladiane tra i siti protetti dall’UNESCO come patrimonio dell’umanità; ancora, fu molto attivo nell’azione per la salvaguardia di Venezia, prima come vicepresidente del Comitato Italiano per Venezia e componente di Save Venice e successivamente come membro del comitato internazionale di Venetian Heritage.

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Giuseppe Roi e la casa di Oria

Il marchese Roi amò molto la casa di Oria, affacciata su un angolo intoccato del Lago di Lugano, luogo prediletto delle sue vacanze estive da bambino.

La ereditò nel 1960, in quanto nipote di Teresa Fogazzaro, una delle figlie dello scrittore Antonio, il quale a sua volta era molto affezionato alla villa, definita «un ameno e tranquillo angolo del mondo caro ai sognatori e agli artisti».

In questo contesto Fogazzaro trascorse sereni soggiorni insieme alla moglie Margherita Valmarana e ai tre figli, dedicandosi alla musica, alla scrittura, alla pesca e alle gite in barca e qui ambientò il suo capolavoro, Piccolo mondo antico: sullo sfondo delle lotte risorgimentali, l’autore ha descritto diverse sale della casa, permettendo ancora oggi di rinvenire nei dettagli dell’abitazione il paesaggio domestico dei protagonisti.

Così la suggestione letteraria aleggia ancora ovunque, dallo studio con i ricordi personali dello scrittore alla biblioteca, dalla terrazzina sul lago al giardino pensile con l’Olea fragrans, «tutto fiori e verdura e profumo di rose e vaniglie», fino alla darsena privata, dove in Piccolo mondo antico si consumò la tragica morte della piccola Ombretta.

Oggi, a distanza di circa un secolo e mezzo, architettura e natura convivono ancora, componendo parte di quell’immoto paesaggio valsoldese tanto amato dallo scrittore.

Per oltre quarant’anni proprio Giuseppe Roi si è impegnato a conservarlo, dedicandosi con passione alla cura e all’aggiornamento degli ambienti della dimora dei suoi avi con l’obiettivo di riportarla il più possibile al periodo fogazzariano e di celebrare nel modo più adeguato il bisnonno e le sue opere.

«Ama la tua casa»

Durante l’incontro a Villa Necchi verrà raccontato l’amore di Giuseppe Roi per la sua casa, curata in ogni dettaglio, parte dell’eredità che il FAI qui custodisce e si impegna a tramandare alle generazioni presenti e future. A partire dal 2009 la Fondazione ha realizzato alcuni essenziali lavori per la sicurezza e il restauro dell’edificio e delle raccolte – dalla collezione di ceramiche, dove vengono accostati servizi ottocenteschi inglesi a prodotti settecenteschi di manifatture fiorentine (Doccia) o veneziane (Cozzi) fino a piccoli manufatti d’arte popolare, d’uso comune o inconsueti – predisponendo allo stesso tempo la valorizzazione del Bene.

L’intervento più recente ha riguardato le cantine e i depositi al piano terra, restaurati e trasformati in spazi di accoglienza e di introduzione alla visita per il pubblico che si reca alla villa sempre più numeroso: biglietteria; negozio con prodotti FAI e tipici del territorio; un salottino d’attesa e uno spazio di valorizzazione dove si può assistere alla proiezione del film di Mario Soldati Piccolo mondo antico (1941), in parte girato a Villa Fogazzaro. Pochi mesi fa, inoltre, è stato affrontato un importante intervento di manutenzione straordinaria e di miglioramento strutturale sia sui tetti sia sulle murature della dimora.

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