Maria Lai. Il presepe. Dialogo con l'infinito

Maria Lai. Il presepe. Dialogo con l'infinito

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Maria Lai. Il presepe. Dialogo con l'infinito
Visite guidate speciali Appuntamento a cura di SALINE CONTI VECCHI

Le Saline Conti Vecchi di Assemini (CA) ospitano un'opera della grande artista sarda Maria Lai: un presepe realizzato con materiali poveri, che per l'artista diventa paradigma aperto da cui partire per dire semplici verità sull'esistenza umana e la sua sete di infinito.

Il presepe per Maria Lai

Il tema del presepe ha sempre affascinato Maria Lai: ne nascono manufatti poveri, piccole scenografie che sanno riprodurre “ il mondo intero” attraverso l’uso dei materiali quotidiani come legno, stoffa, cenere, pane e iuta, che danno vita a invenzioni inedite in grado di rinnovare un soggetto antico. Spesso racchiuso in una quinta di legno, il mondo ricreato nel presepe resta in bilico tra favola e storia, tra il fatto miracoloso, unico e irrepetibile, e l’accadere quotidiano che sempre si ripete: un bambino che nasce ma è il re del mondo. Questa risonanza nella storia del sacro è quanto affascina del presepe di Maria Lai. 
L’artista è tornata sul tema del presepe con una costanza e una dedizione che dicono come quel soggetto fosse un paradigma aperto da cui partire per dire semplici verità sull’esistenza umana e la sua sete di infinito. Una tensione tra particolare e universale, che l’artista riesce a tradurre in modo tale che tutti possano, come lei, interrogarsi: «L’artista rimane un essere umano imbranato, svitato che però sa sognare l’impossibile».
Nella contemplazione di uno dei suoi teatrini, in cui i personaggi vivono inscritti in una porzione definita di infinito, chi guarda può immaginarsi la storia di una famiglia in viaggio, ma anche quella di un Dio che è sceso in terra: l’infinito che diventa finito, nel tempo e nello spazio. 

Foto: ph. A Loria Courtesy © Archivio Maria Lai by SIAE 2019

Biografia

Nata ad Ulassai nel 1919, per via della salute cagionevole, ancora bambina viene affidata a parenti che stanno in campagna, nella pianura del Gairo, e quindi nei mesi invernali non frequenta le scuole materne ed elementari. In completo isolamento, in campagna inizia a scoprire l'attitudine per il disegno.  A 9 anni, torna a Cagliari e comincia la scuola. Nel 1940 si trasferisce a Roma per frequentare il liceo artistico, dal 1942 al 1945 – dal momento che la Seconda Guerra Mondiale impedisce il suo ritorno in Sardegna – è a Venezia dove segue il corso di scultura tenuto da Arturo Martini all’Accademia delle belle arti. Finita la guerra riesce a tornare in Sardegna, dove resta fino al 1954. Questo ritorno segna l’inizio di un periodo difficile, di disorientamento e sofferenza – «non avevo più fiducia nella necessità dell’arte», dirà in seguito – anche familiare. Riallaccia però i rapporti con Cambosu e insegna disegno alle scuole elementari. Nel 1954 torna a Roma per riprendere la sua carriera artistica. Nel 1957 è la prima mostra personale presso la Galleria Obelisco (unica donna). Decide però a quel punto di ritirarsi dalla scena dell’arte, in un silenzio lungo 10 anni che la avvicina, però, al mondo degli scrittori e dei poeti. Negli anni ’70 conosce Angela Grilletti Migliavacca, proprietaria e direttrice della galleria Arte Duchamp di Cagliari e sua futura curatrice personale, e la storica dell'arte Mirella Bentivoglio, la quale l'anno successivo permetterà a Maria di sbarcare alla Biennale di Venezia.
È in questi anni che comincia a lavorare ai libri cuciti e le geometrie-geografie di stoffe: «le mappe astrali rispondevano all’esigenza di un rapporto con l’infinito, di una dilatazione e proiezione sulle lontananze. I libri cuciti, al contrario, chiedono di essere tenuti tra le mani, toccati, sfogliati pagina per pagina, perché il lettore si fermi più a lungo e con più attenzione».
Il 1979 è l’anno del suo primo intervento ambientale (La casa cucita, Selargius, Cagliari), a cui seguiranno moltissimi altri interventi sul paesaggio, il più importante dei quali è Legarsi alla montagna, svolto ad Ulassai nel 1981. Partendo da una leggenda locale, l’artista unisce tutte le case del paese – e quindi le persone – una con l’altra, con 26 chilometri di nastro azzurro. «Lasciai a ciascuno la scelta di come legarsi al proprio vicino. E così dove non c’era amicizia il nastro passava teso e dritto, dove l’amicizia c’era invece si faceva un nodo simbolico. Dove c’era l’amore veniva fatto un fiocco.». Questa opera apre la strada alla formazione di un vero e proprio Museo a Cielo Aperto, che negli anni ha visto il paese di Ulassai popolarsi di numerose opere, di Maria Lai e di altri artisti sardi. Negli ultimi anni della sua vita, l’artista ha vissuto stabilmente in una casa di campagna nel paese di Cardedu. L'8 luglio del 2006 ha inaugurato Stazione dell’arte, un Museo che raccoglie una parte considerevole (circa 140 pezzi) delle sue opere. Muore nel 2013 e viene sepolta presso il cimitero di Ulassai, accanto ai suoi familiari. Nel 2018 il Museo a Cielo aperto “Maria Lai” – Ulassai (NU) è il 33° classificato nel Censimento “I luoghi del cuore”, con 11.544 voti.

Progettare Intrecci - Laboratorio creativi per bambini

Un laboratorio per bambini a cura del designer Mauro Bellette sul lavoro di Maria Lai e l'uso artigianale del telaio.
L'attività si pone come obiettivo quello di introdurre nei ragazzi il concetto di intreccio, da quello sociale fino ad arrivare a quello materiale. La realizzazione di un tessuto su un piccolo telaio diventa quindi un progetto che i ragazzi sviluppano, seguendo l’esempio di Maria Lai che, con la performance del 1981 “Legarsi alla Montagna”, conferisce all’intreccio una forte valenza sociale.

Il laboratorio è previsto il 29 dicembre 2019 e il 6 gennaio 2020, dalle ore 10 alle 13.
Posti limitati, su prenotazione.
Per informazioni e prenotazioni contattare il numero 070247032 o scrivere all'indirizzo faisaline@fondoambiente.it

Date e orari

Il presepe sarà esposto al pubblico fino al 6 gennaio 2020, dalle 10 alle 17.
Le Saline Conti Vecchi saranno aperte al pubblico dal martedì alla domenica.
Chiusura nel periodo festivo
: 24, 25, 26, 31 dicembre e 1 gennaio.

Biglietti

Iscritti FAI: ingresso gratuito
Intero: € 10
Ridotto (6-18 anni): € 4
Bambini fino ai 5 anni: ingresso gratuito
Studenti fino a 25 anni: € 6
Soci National Trust,  Soci Bienfaiteurs Amis du Louvre, dipendenti di ENI, “Syndial” e di “Ing. Luigi Conti Vecchi S.p.A.”, persone con disabilità e accompagnatore: ingresso gratuito*
Famiglia: € 25. Consente l’ingresso con tariffe ridotte per i gruppi famigliari composti da 2 adulti e 2 bambini (6 - 18 anni).
Residenti Comune di Assemini: ingresso gratuito dal martedì al venerdì

LABORATORIO PER BAMBINI
Contributo di € 10 a partecipante

Come arrivare

In auto

  • Da Cagliari, SS 195 "Sulcitana". Seguire le indicazioni per Pula e poi per Macchiareddu e proseguire fino a destinazione.
  • Da Olbia/Sassari/Nuoro procedere sulla SS 131 "Carlo Felice" in direzione Cagliari; svoltare su S.P. 2 “Sestu-S.Sperate”; seguire le indicazioni per Assemini e poi per Macchiareddu.
  • Dall'aeroporto, SS 391, proseguire su SS 195 Racc/E 25. Seguire le indicazioni per Pula e poi per Macchiareddu.

Transfer
Convezione con Sud Sardegna Transfer
Prenotazioni fino a 24 ore prima dalla partenza a sudsardegnatransfer@gmail.com 
Nel caso di prenotazioni al di sotto delle 24 ore si prega inviare un messaggio o WhatsApp al numero +39 338 3869885

  • €10 andata e ritorno a persona dalla Stazione Ferroviaria / Piazza Matteotti
  • Servizio garantito per minimo 3 persone (nel caso di 1 o 2 persone la quota richiesta è sempre di €30,00)
  • Pagamento in contanti all'autista
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