I Luoghi del Cuore
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ABBAZIA BENEDETTINA DI SANTA CRISTINA E BISSONE

ABBAZIA BENEDETTINA DI SANTA CRISTINA E BISSONE

SANTA CRISTINA E BISSONE, PAVIA

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ABBAZIA BENEDETTINA DI SANTA CRISTINA E BISSONE
Nella valle dell'Olona, collocata tra il terrazzo di sinistra del Ticino ed il corso del Lambro meridionale, ai limiti del terrazzo fluviale padano, sorse la celebre Abbazia Benedettina di Santa Cristina, un articolato complesso di manufatti edili nel rione oggi chiamato "Collegio". Incerta è l'epoca di fondazione dell'Abbazia. Il Galli , fissa l’avvento dei benedettini in luogo ad età antecedente l’occupazione longobarda della penisola e così concorda il Riccardi che l’assegna al 657 per volere di Re Ariperto, sovrano dei Longobardi, che ne fece la tomba gentilizia dei suoi successori. La prima testimonianza dell’esistenza dei cenobio benedettino è un documento col quale nel 768 la regina Ansa, moglie dell’ultimo re Longobardo Desiderio dona al monastero santacristinese alcuni beni esistenti nella zona di Como e di Menaggio. Prima di una lunga serie di donazioni regie e imperiali che attestano la progressiva crescita dell' Abbazia tra l'VIII e il XVIII secolo. Il monastero, posto sulla via Francigena, riceve dai Franchi beni, l’immunità dalla giurisdizione ordinaria e l’esenzione dai tributi fiscali. Berengario I alla fine del IX secolo donò il territorio di Chignolo Po. Federico Barbarossa emanò il 16 gennaio 1185 il diploma che aggiunge e confermò i privilegi dell’abbazia Nel XV° Secolo; avviene la sostituzione dell’ordine Benedettino con quello Vallambrosiano, in seguito Olivetano. Nel XVII secolo si sostituisce con l’ordine dei Gesuiti. Nel XVIII secolo diventò collegio Germanico-Ungarico. L’imperatore Giuseppe II° trasformò l’abbazia in collegio, incaricando l’architetto Leopoldo Pollak la cui ristrutturazione sopralzò l’ala est del cortile maggiore. Nella prima metà del XIX secolo venne abbattuta la chiesa che chiudeva il cortile dei monaci posizionata a nord dell’edificio

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Nella valle dell'Olona, collocata tra il terrazzo di sinistra del Ticino ed il corso del Lambro meridionale, ai limiti del terrazzo fluviale padano, sorse la celebre Abbazia Benedettina di Santa Cristina, un articolato complesso di manufatti edili nel rione oggi chiamato "Collegio". Incerta è l'epoca di fondazione dell'Abbazia. Il Galli , fissa l’avvento dei benedettini in luogo ad età antecedente l’occupazione longobarda della penisola e così concorda il Riccardi che l’assegna al 657 per volere di Re Ariperto, sovrano dei Longobardi, che ne fece la tomba gentilizia dei suoi successori. La prima testimonianza dell’esistenza dei cenobio benedettino è un documento col quale nel 768 la regina Ansa, moglie dell’ultimo re Longobardo Desiderio dona al monastero santacristinese alcuni beni esistenti nella zona di Como e di Menaggio. Prima di una lunga serie di donazioni regie e imperiali che attestano la progressiva crescita dell' Abbazia tra l'VIII e il XVIII secolo. Il monastero, posto sulla via Francigena, riceve dai Franchi beni, l’immunità dalla giurisdizione ordinaria e l’esenzione dai tributi fiscali. Berengario I alla fine del IX secolo donò il territorio di Chignolo Po. Federico Barbarossa emanò il 16 gennaio 1185 il diploma che aggiunge e confermò i privilegi dell’abbazia Nel XV° Secolo; avviene la sostituzione dell’ordine Benedettino con quello Vallambrosiano, in seguito Olivetano. Nel XVII secolo si sostituisce con l’ordine dei Gesuiti. Nel XVIII secolo diventò collegio Germanico-Ungarico. L’imperatore Giuseppe II° trasformò l’abbazia in collegio, incaricando l’architetto Leopoldo Pollak la cui ristrutturazione sopralzò l’ala est del cortile maggiore. Nella prima metà del XIX secolo venne abbattuta la chiesa che chiudeva il cortile dei monaci posizionata a nord dell’edificio
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