I Luoghi del Cuore
Il censimento dei luoghi italiani da non dimenticare
ABBAZIA CISTERCENSE DELLA SAMBUCINA

ABBAZIA CISTERCENSE DELLA SAMBUCINA

TIMPARELLO, COSENZA

487°

POSTO

108

VOTI
Condividi
ABBAZIA CISTERCENSE DELLA SAMBUCINA
La data di fondazione è ancora oggetto di discussione. L'opinione seguita maggiormente dagli studiosi è che il monastero sia stato fondato nel 1087 da una comunità di Benedettini con a capo Sigismondo, e che successivamente, nel 1141, sia stata concessa da Goffredo di Loritello, conte di Catanzaro e cugino del re Ruggero II di Sicilia, ai Cistercensi i quali la ricostruirono stabilendovi il primo nucleo dell'Ordine nel Regno Normanno. Lo studioso Pietro de Leo ha infatti dimostrato che l'abbazia è figlia dell'Abbazia di Clairvaux, l'abbazia cistercense fondata nel 1115 da san Bernardo di Chiaravalle. È del 1141 la prima datazione certa all'abbazia. L'importanza della Sambucina è legata all'autorizzazione papale a fondare ovunque case filiali, la Sambucina fu pertanto madre di numerose altre abbazie prevalentemente in tutto il sud Italia. Verso il 1160 ottenne di entrare nell'abbazia il profeta della Terza età Gioacchino da Fiore, in seguito abate all'Abbazia di Santa Maria di Corazzo. In questo periodo ospita anche il "magister sententiarum" Pietro Lombardo ed il famoso glossatore della scuola bolognese Francesco Accursio. Con il passare degli anni nella badia si realizzarono numerose attività, come la lavorazione della seta, della lana, della terracotta e del vetro e venne realizzata una scuola calligrafica che si specializzò nell'importante attività di copiatura dei codici. Il terremoto del 1220 distrusse la badia ed i monaci furono costretti ad allontanarsi, trasferendosi presso l'abbazia di S. Maria della Matina a S. Marco Argentano, per ritornarvi poi nel 1475. Purtroppo gli eventi naturali ostacolarono lo sviluppo dell'abbazia, infatti, nel 1561 si verificò una frana distrusse parte della chiesa. Una epigrafe posta sul portale della chiesa riferisce di lavori di restauro eseguiti nel 1625. Nel corso del XVII secolo, tuttavia, in Calabria si verificarono dei disastrosi terremoti che interessarono anche la Sambucina. Un primo disastroso terremoto si verificò nel 1731 e provocò danni riparati in parte nel 1733; danni maggiori si verificarono col terremoto del 1783. L'iniziale ricostruzione venne interrotta dopo la soppressione dell'ordine Cistercense decretata dal governo di Giuseppe Bonaparte (13-2-1807): la parte conventuale, messa in vendita dal demanio, venne acquistata da privati, mentre la chiesa divenne sede parrocchiale. La chiesa si presenta con una storia complessa che si riflette anche sulla sua architettura, frutto di ripetuti interventi. La pianta attuale è il risultato dei restauri seicenteschi dopo il terremoto del 1569 che aveva provocato il crollo delle navate e del transetto destro. La chiesa fu così ridotta alla parte absidale, alla porzione di transetto rimasta e alla prima campata del corpo centrale dove si arretrò il portale. Grazie anche a scavi che hanno portato alla luce alcune tracce di fondazioni della chiesa primitiva si è potuto risalire alla pianta originale della Sambucina: era a croce latina, con abside rettangolare, ancora esistente, a tre navate e cinque campate. La copertura originaria non trova d'accordo gli studiosi c'è chi sostiene che le navate erano a botte acuta e all'incrocio del transetto c'era una torre; altri invece avevano ipotizzato che gli stessi elementi avevano una copertura piana. Interessanti sono le osservazioni fatte sulla pianta nella quale si riscontrano diverse discordanze: in corrispondenza dell'angolo esterno destro dell'abside c'è uno sperone murario anomalo; nel braccio sinistro del transetto il muro di fondo non è parallelo alla parete absidale; le proporzioni tra larghezza delle navate e lunghezza della chiesa e l'abside non allineata ai pilastri del corpo centrale. Infine un ultimo riferimento agli affreschi. Quello della Madonna con il Bambino risale ai primi anni del Cinquecento, mentre la parete destra della navata mostra una tela dell'Annunciazione della Vergine con angeli e i dodici apostoli collocabile a cavallo tra il cinquecento ed il seicento.

Gallery

Scheda completa al 100%
Arricchisci o modifica questa scheda

Esiste già una scheda per questo luogo?
Segnalaci se questa scheda è un duplicato.

I contenuti di questa scheda sono generati dagli utenti e non riflettono un giudizio del FAI sul luogo.
Il FAI non è responsabile dell’eventuale violazione di copyright delle immagini pubblicate.
Contenuti impropri e utilizzi non corretti delle immagini possono essere segnalati a: iluoghidelcuore@fondoambiente.it.
Questo luogo è stato votato anche nel:
Censimento 2022

487° Posto

108 Voti
Censimento 2020

810° Posto

250 Voti
Censimento 2018

339° Posto

604 Voti
Censimento 2016

6,864° Posto

9 Voti
Censimento 2014

1,531° Posto

23 Voti
Censimento 2003

1,865° Posto

1 Voti
0

Scopri altri luoghi vicini

589°
6 voti

Chiesa

CHIESA DI SANTA MARIA

LUZZI, COSENZA

590°
5 voti

Castello, rocca

IL TORRIONE DI PETRINI

LUZZI, COSENZA

593°
2 voti

Edificio civile

CASOLARE VIA SERRONE CENTRO STORICO

ROSE, COSENZA

576°
19 voti

Borgo

RIONE PADIA - ACRI

ACRI, COSENZA

Scopri altri luoghi simili

113°
2,861 voti

Abbazia

ABBAZIA DI KALENA

PESCHICI, FOGGIA

159°
1,439 voti

Abbazia

ABBAZIA DELLA SACRA DI SAN MICHELE

SANT'AMBROGIO DI TORINO, TORINO

178°
1,146 voti

Abbazia

ABBAZIA DI SAN REMIGIO

PARODI LIGURE, ALESSANDRIA

189°
1,004 voti

Abbazia

ABBAZIA DI SAN FRUTTUOSO

CAMOGLI, GENOVA

Registrati alla newsletter
Accedi alle informazioni per te più interessanti, a quelle inerenti i luoghi più vicini e gli eventi organizzati

ABBAZIA CISTERCENSE DELLA SAMBUCINA

TIMPARELLO, COSENZA

Condividi
ABBAZIA CISTERCENSE DELLA SAMBUCINA
La data di fondazione è ancora oggetto di discussione. L'opinione seguita maggiormente dagli studiosi è che il monastero sia stato fondato nel 1087 da una comunità di Benedettini con a capo Sigismondo, e che successivamente, nel 1141, sia stata concessa da Goffredo di Loritello, conte di Catanzaro e cugino del re Ruggero II di Sicilia, ai Cistercensi i quali la ricostruirono stabilendovi il primo nucleo dell'Ordine nel Regno Normanno. Lo studioso Pietro de Leo ha infatti dimostrato che l'abbazia è figlia dell'Abbazia di Clairvaux, l'abbazia cistercense fondata nel 1115 da san Bernardo di Chiaravalle. È del 1141 la prima datazione certa all'abbazia. L'importanza della Sambucina è legata all'autorizzazione papale a fondare ovunque case filiali, la Sambucina fu pertanto madre di numerose altre abbazie prevalentemente in tutto il sud Italia. Verso il 1160 ottenne di entrare nell'abbazia il profeta della Terza età Gioacchino da Fiore, in seguito abate all'Abbazia di Santa Maria di Corazzo. In questo periodo ospita anche il "magister sententiarum" Pietro Lombardo ed il famoso glossatore della scuola bolognese Francesco Accursio. Con il passare degli anni nella badia si realizzarono numerose attività, come la lavorazione della seta, della lana, della terracotta e del vetro e venne realizzata una scuola calligrafica che si specializzò nell'importante attività di copiatura dei codici. Il terremoto del 1220 distrusse la badia ed i monaci furono costretti ad allontanarsi, trasferendosi presso l'abbazia di S. Maria della Matina a S. Marco Argentano, per ritornarvi poi nel 1475. Purtroppo gli eventi naturali ostacolarono lo sviluppo dell'abbazia, infatti, nel 1561 si verificò una frana distrusse parte della chiesa. Una epigrafe posta sul portale della chiesa riferisce di lavori di restauro eseguiti nel 1625. Nel corso del XVII secolo, tuttavia, in Calabria si verificarono dei disastrosi terremoti che interessarono anche la Sambucina. Un primo disastroso terremoto si verificò nel 1731 e provocò danni riparati in parte nel 1733; danni maggiori si verificarono col terremoto del 1783. L'iniziale ricostruzione venne interrotta dopo la soppressione dell'ordine Cistercense decretata dal governo di Giuseppe Bonaparte (13-2-1807): la parte conventuale, messa in vendita dal demanio, venne acquistata da privati, mentre la chiesa divenne sede parrocchiale. La chiesa si presenta con una storia complessa che si riflette anche sulla sua architettura, frutto di ripetuti interventi. La pianta attuale è il risultato dei restauri seicenteschi dopo il terremoto del 1569 che aveva provocato il crollo delle navate e del transetto destro. La chiesa fu così ridotta alla parte absidale, alla porzione di transetto rimasta e alla prima campata del corpo centrale dove si arretrò il portale. Grazie anche a scavi che hanno portato alla luce alcune tracce di fondazioni della chiesa primitiva si è potuto risalire alla pianta originale della Sambucina: era a croce latina, con abside rettangolare, ancora esistente, a tre navate e cinque campate. La copertura originaria non trova d'accordo gli studiosi c'è chi sostiene che le navate erano a botte acuta e all'incrocio del transetto c'era una torre; altri invece avevano ipotizzato che gli stessi elementi avevano una copertura piana. Interessanti sono le osservazioni fatte sulla pianta nella quale si riscontrano diverse discordanze: in corrispondenza dell'angolo esterno destro dell'abside c'è uno sperone murario anomalo; nel braccio sinistro del transetto il muro di fondo non è parallelo alla parete absidale; le proporzioni tra larghezza delle navate e lunghezza della chiesa e l'abside non allineata ai pilastri del corpo centrale. Infine un ultimo riferimento agli affreschi. Quello della Madonna con il Bambino risale ai primi anni del Cinquecento, mentre la parete destra della navata mostra una tela dell'Annunciazione della Vergine con angeli e i dodici apostoli collocabile a cavallo tra il cinquecento ed il seicento.
Campagne in corso in questo luogo
Storico campagne in questo luogo
I Luoghi del Cuore
2003, 2014, 2016, 2018, 2020, 2022
Registrati alla newsletter
Accedi alle informazioni per te più interessanti, a quelle inerenti i luoghi più vicini e gli eventi organizzati
Tutto questo non sarebbe possibile senza di te
Tutto questo non sarebbe possibile senza di te