«Lavoro per una verità che non si traduce in parole. Una verità alla quale posso dare vita solo mediante il colore, la linea, la struttura e la forma, anche se la pittura è la logica di ciò che è illogico. Starei molto male se non potessi più dipingere» (Giacomo Soffiantino, marzo 2009)
Nello studio di via Lanfranchi, uno dei luoghi più intimi e quieti ai piedi della collina torinese, Giacomo Soffiantino dà vita ad una delle maggiori espressioni pittoriche del secondo Novecento. Lo studio è uno spazio articolato e funzionale, dove la dimensione chiusa dell’ambiente conduce l’artista ad uno sprofondamento immaginario e ad un’intensa concentrazione. La mano di Soffiantino dipinge un mondo parallelo, esplorando, isolando ed elevando gli oggetti racchiusi nella stanza; un microcosmo in cui siamo liberi di muoverci in tutte le direzioni, senza limiti imposti.