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CASTEL TONINI

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BUTI, PISA

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CASTEL TONINI
Castel Tonini, ovvero, il Castello di Buti, è una struttura di origine medievale ed ebbe un ruolo storico avuto tra il XII e il XV secolo, durante le tormentate vicende belliche tra lucchesi e pisani e poi fiorentini. Infatti a quell’epoca, insieme a Bientina e Vicopisano, Buti fu al centro di un sistema fortificato sulla frontiera tra Pisa e Firenze. Questo castello faceva parte di un sistema di fortificazioni che costituivano il caposaldo a difesa della terra di Buti. Un sistema difensivo tale da garantire tutto il controllo del territorio, dove figuravano ben otto castelli: Castel di Nocco, Castel Sant’Agata, Panicale, Castellarso (San Cassiano), San Lorenzo in Cintoia, San Giorgio, Farneta (Farneti). Dal XII secolo Castel Tonini fu assalito a più riprese e conquistato dai lucchesi, ritornato a Pisa agli inizi del trecento e fu teatro di aspre battaglie sia nella prima che nella seconda guerra contro Firenze (1406 e 1494-1509). Nel 1340 è presidio pisano (nominato Castrum Buiti) e vi fu mandato da Pisa un comandante di guarnigione come attestato da un documento nell’archivio capitolare di Pisa. Per i pisani aveva un’importanza militare e strategica con la volontà di fortificarlo a difesa della Verruca. Nel 1496 i fiorentini invasero Buti e dopo aver conquistato Roccali, devastarono e arsero in parte questo castello. Il primo nucleo della struttura fu una torre di avvistamento risalente alla seconda metà del X secolo e sorgeva tra il Rio Magno e il Rio dei Ceci sulla strada di crinale che collega Vicopisano alla rocca della Verruca. Alle origini il castello occupava solo la parte più a nord e sorgeva dove oggi c’è la Villa Medicea. Successivamente lungo la strada che sale verso il castello cominciarono ad essere costruite le prime case: una prima fascia edificata con lotti edilizi ortogonali all’asse stradale, corrispondente all’attuale via San Rocco. In conseguenza a tale sviluppo demografico si resero necessarie nuove misure difensive con la costruzione di un recinto che ne garantisse la protezione: tre torri dominano gli accessi di via di Castel Tonini, Via Marianini e Via di Borgarina. Con la caduta di Buti nelle mani dei fiorentini (1503) e lo smantellamento del sistema difensivo il borgo riceve una ristrutturazione sull’impronta di nuovi criteri rinascimentali con l’attuazione di un asse rettilineo che dall’ingresso del borgo va a concludersi sulla piccola piazza (della chiesa), sulla quale si affaccia la Villa secondo i nuovi canoni rinascimentali. Forse data la sua vicinanza con la Pieve, non venne edificata nessuna chiesa. Solo nel 1637 a tutela della peste venne edificata la chiesa di San Rocco. edificio ristrutturato e in gran parte ricostruito tra la fine del 1700 e i primi del 1800 inglobando la struttura dell’antico Castello.

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Castel Tonini, ovvero, il Castello di Buti, è una struttura di origine medievale ed ebbe un ruolo storico avuto tra il XII e il XV secolo, durante le tormentate vicende belliche tra lucchesi e pisani e poi fiorentini. Infatti a quell’epoca, insieme a Bientina e Vicopisano, Buti fu al centro di un sistema fortificato sulla frontiera tra Pisa e Firenze. Questo castello faceva parte di un sistema di fortificazioni che costituivano il caposaldo a difesa della terra di Buti. Un sistema difensivo tale da garantire tutto il controllo del territorio, dove figuravano ben otto castelli: Castel di Nocco, Castel Sant’Agata, Panicale, Castellarso (San Cassiano), San Lorenzo in Cintoia, San Giorgio, Farneta (Farneti). Dal XII secolo Castel Tonini fu assalito a più riprese e conquistato dai lucchesi, ritornato a Pisa agli inizi del trecento e fu teatro di aspre battaglie sia nella prima che nella seconda guerra contro Firenze (1406 e 1494-1509). Nel 1340 è presidio pisano (nominato Castrum Buiti) e vi fu mandato da Pisa un comandante di guarnigione come attestato da un documento nell’archivio capitolare di Pisa. Per i pisani aveva un’importanza militare e strategica con la volontà di fortificarlo a difesa della Verruca. Nel 1496 i fiorentini invasero Buti e dopo aver conquistato Roccali, devastarono e arsero in parte questo castello. Il primo nucleo della struttura fu una torre di avvistamento risalente alla seconda metà del X secolo e sorgeva tra il Rio Magno e il Rio dei Ceci sulla strada di crinale che collega Vicopisano alla rocca della Verruca. Alle origini il castello occupava solo la parte più a nord e sorgeva dove oggi c’è la Villa Medicea. Successivamente lungo la strada che sale verso il castello cominciarono ad essere costruite le prime case: una prima fascia edificata con lotti edilizi ortogonali all’asse stradale, corrispondente all’attuale via San Rocco. In conseguenza a tale sviluppo demografico si resero necessarie nuove misure difensive con la costruzione di un recinto che ne garantisse la protezione: tre torri dominano gli accessi di via di Castel Tonini, Via Marianini e Via di Borgarina. Con la caduta di Buti nelle mani dei fiorentini (1503) e lo smantellamento del sistema difensivo il borgo riceve una ristrutturazione sull’impronta di nuovi criteri rinascimentali con l’attuazione di un asse rettilineo che dall’ingresso del borgo va a concludersi sulla piccola piazza (della chiesa), sulla quale si affaccia la Villa secondo i nuovi canoni rinascimentali. Forse data la sua vicinanza con la Pieve, non venne edificata nessuna chiesa. Solo nel 1637 a tutela della peste venne edificata la chiesa di San Rocco. edificio ristrutturato e in gran parte ricostruito tra la fine del 1700 e i primi del 1800 inglobando la struttura dell’antico Castello.
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