Questo sito beneficia di un contributo del Programma europeo di cooperazione transfrontaliera tra Francia e Italia ALCOTRA per la valorizzazione e il restauro di alcuni ambienti emblematici del Castello.
In caso di particolare affluenza l’ingresso al luogo potrebbe non essere garantito.
La splendida corona delle Alpi Cozie, dominata dal profilo aguzzo del Monviso, fa da cornice alla mole imponente di questo Castello, che sorge a una sessantina di chilometri da Torino. Collocato nell'area MaB Unesco della Riserva Transfrontaliera del Monviso, circondato da colline con boschi, di fronte ad una pianura coltivata ad alberi da frutta.
La storia del castello della Manta è legata a doppio filo a quella dell'antico territorio in cui era situato, il marchesato di Saluzzo. Nel 1416 il marchese Tommaso III morì, lasciando erede il figlio Ludovico, ancora bambino. La reggenza del marchesato fu allora affidata a Valerano (1374 circa – 1443), illegittimo figlio primogenito di Tommaso III, il quale governò per circa un decennio assicurando pace e prosperità al territorio, fino a quando Ludovico non raggiunse la maggiore età intorno al 1426. Dopo la morte di Valerano nel 1443, il castello e il feudo della Manta passarono al suo primogenito, Antonio ed ai suoi eredi. I protagonisti del rinnovamento del castello furono Valerio e Michele Antonio Saluzzo della Manta, cugini e consignori del feudo nei decenni centrali del Cinquecento.
Nata nel XIII secolo come avamposto militare, la roccaforte subì un'importante trasformazione nel Quattrocento grazie al colto e illuminato Valerano, signore e reggente del Marchesato di Saluzzo, che la trasformò in una fastosa dimora di famiglia. Fu lui a volere arricchire la Sala Baronale con i bellissimi affreschi che oggi costituiscono testimonianze uniche della cultura cavalleresca del tempo. Sulla parete sud, il mito dell'eterna giovinezza è raffigurato dalla fontana della giovinezza, sormontata dal dio Amore. Sul lato opposto della sala, vegliano nove prodi eroi e nove eroine dell'antichità che, in abiti quattrocenteschi, raffigurano gli ideali cavallereschi. Intorno alla metà del XVI secolo, fu oggetto di nuove trasformazioni con la realizzazione del Salone delle Grottesche, caratterizzato da uno splendido soffitto decorato con dipinti e stucchi di chiara impronta manierista, ispirati a quelli delle Logge di Raffaello in Vaticano. Ricchi di fascino e storia anche gli ambienti di servizio con le cantine e il cucinone con la gran volta a botte e un grandioso camino, la chiesa castellana, voluta da Valerano e impreziosita con importanti affreschi dedicati alla Passione di Cristo.
Durante le Giornate FAI di Primavera, la visita si trasforma in un salto indietro nel tempo. TI RACCONTO IL CASTELLO: le sale, gli affreschi e le persone che lo hanno abitato nei secoli, tutto diventa narrazione grazie ad accompagnatori di eccezione, gli studenti del Liceo G.B. Bodoni di Saluzzo e del Liceo Peano Pellico di Cuneo. Durata: 45 minuti. Per chi desidera una VISITA TEMATICA, il percorso MERAVIGLIE RITROVATE: il Castello della Manta è stato donato al FAI nel 1985. Com'era il Castello e com'è cambiato nel corso degli anni? Quali gli interventi di restauro e cosa è stato riportato alla luce? Una visita sui cambiamenti e i restauri degli ultimi 35 anni. Dalla Sala Baronale, passando per il ‘500 con i recenti restauri. Durata 60 minuti. Inoltre, per chi è iscritto o si iscrive al FAI, una rilassante passeggiata all'aperto condurrà adulti e bambini a scoprire le storie e le curiosità che nascondono gli alberi del giardino. Al termine della visita si potrà accedere nell'esclusivo "giardino delle Palme" per assaggiare e acquistare prodotti a Km 0. Durata 20 minuti.
Per chi è iscritto o per chi si iscrive al FAI in loco, in occasione delle Giornate FAI di Primavera, passeggiata alla scoperta del giardino del Castello con i suoi alberi secolari, fino a raggiungere il giardino delle Palme e il rivellino. In conclusione, assaggio di prodotti del territorio.
APPROFONDIMENTI per tutti i visitatori
“Territorio tra cultura e colture”. Degustazione guidata dei nettari Amel per un'esperienza sensoriale olfattiva e per una conoscenza più approfondita dei valori nutrizionali del miele e del prezioso lavoro delle api. Assaggi di vini del Consorzio Colline Saluzzesi per conoscere da vicino il lavoro e la qualità dei vitigni autoctoni delle colline nei dintorni del Castello.
“Prendersi cura dell'ambiente e del territorio”. Come agire al meglio tramite le azioni quotidiane e la raccolta differenziata. Dialogo con il Consorzio S.E.A.
Apprendisti Ciceroni, studenti del Liceo G.B. Bodoni di Saluzzo e del Liceo Peano Pellico di Cuneo.
La splendida corona delle Alpi Cozie, dominata dal profilo aguzzo del Monviso, fa da cornice alla mole imponente di questo Castello, che sorge a una quarantina di chilometri da Torino.
Nata nel XIII secolo come avamposto militare, la roccaforte subì un’importante trasformazione nel Quattrocento grazie al colto e illuminato Valerano, signore e reggente del Marchesato di Saluzzo, che la trasformò in una fastosa dimora di famiglia in concomitanza con l’istituzione del feudo della Manta. Fu lui a volere arricchire la Sala Baronale con i bellissimi affreschi che oggi costituiscono testimonianze uniche della cultura cavalleresca del tempo. Sulla parete sud, il mito dell’eterna giovinezza, ispirato a un romanzo cavalleresco, il "Roman de Fauvel", è raffigurato dalla fontana della giovinezza, sormontata dal dio Amore.
Sul lato opposto della sala, vegliano nove prodi eroi e nove eroine dell’antichità classica che, in abiti quattrocenteschi, raffigurano gli ideali cavallereschi delle virtù militari e morali. Intorno alla metà del XVI secolo, il complesso quattrocentesco fu oggetto di nuove trasformazioni e a questo periodo risale il Salone delle Grottesche, caratterizzato da uno splendido soffitto decorato con dipinti e stucchi di chiara impronta manierista, ispirati a quelli delle Logge di Raffaello in Vaticano.
Da visitare anche gli ambienti di servizio con le cantine e il cucinone con la gran volta a botte e un grandioso camino, la chiesa castellana, voluta da Valerano e impreziosita con importanti affreschi dedicati alla Passione di Cristo, e, infine, il parco ampio ed ombreggiato da cui si gode di un’incantevole vista sulle ridenti colline della val Varaita.
Il Castello della Manta fa parte del progetto "Les Ducs des Alpes/I Duchi delle Alpi" , un itinerario dedicato alla storia del Casato dei Savoia.
Gli Eroi e le Eroine rappresentati alle pareti del Salone rappresentano una testimonianza molto rara di affreschi profani del XV secolo. Essi esprimono...
A fianco del castello, la Chiesa dedicata alla Vergine custodisce affreschi del XV e XVI secolo. Da ammirare anche la Cappella del Cristo risorto, voluta...
Comodamente seduti nel parco del castello, potrete ammirare il Monviso e la catena delle Alpi di fronte a voi: un panorama mozzafiato, da godere in solitudine...
L’itinerario dedicato ai siti Patrimonio dell’Umanità UNESCO, che dal castello della Manta conduce alla scoperta dei “Paesaggi viti-vinicoli di Langhe-Roero...
STRUTTURE CON RISTORAZIONE E PERNOTTAMENTO
Agriturismo Il Baco da seta – Manta
Albergo El Mon Vej - Manta
Agriturismo Cascina Nuova - Barge (CN)
Agriturismo Il Nido di Bacco – Castellar
Albergo La Posta – Cavour
Agriturismo La Virginia - Revello
Hotel Antiche Mura - Saluzzo
Hotel San Giovanni Resort - Saluzzo
STRUTTURE PER IL PERNOTTAMENTO
Albergo Il Perpoin – Saluzzo
Albergo Persico - Saluzzo
B&B Domus Aurea – Saluzzo
Hotel Antico Podere Propano - Saluzzo
Hotel Griselda – Saluzzo
B&B di Charme Tenuta il Palazzasso - Caraglio
B&B La Casa delle Grottesche - Cavour
B&B Villa Cardellini - Savigliano
B&B Villa Ceirano - Lagnasco
Cuneo Hotel - Cuneo
Dimora di campagna Il Mulino di Geminella – Narzole
B&B Il Ramassin – San Martino di Busca
B&B Il Trattore - Moncalieri
STRUTTURE CON RISTORAZIONE
Osteria Vineria Vecchio Camino - Manta
Ristorante La Piola del barbon - Manta
Locanda Corona di Ferro – Saluzzo
Locanda Due Cavalli – Saluzzo
Ristorante Casa Pellico – Saluzzo
Ristorante Il Rododendro - Saluzzo
Ristorante Le 4 stagioni d’Italia – Saluzzo
Pizzeria Ca' Noa - Saluzzo
Trattoria I Quat Taulin – Saluzzo
Taverna dei Porti Scur - Saluzzo
Ristorante Il Sigillo – Staffarda – Revello
Ristorante Locanda del Marchese – Lagnasco
Ristorante La Mezzaluna – Verzuolo
Ristorante Palazzo Drago - Verzuolo
Agriturismo il Frutto Permesso – Bibiana
Agriturismo l’Orto del Pian Bosco – Fraz. Loreto - Fossano
Locanda la volpe con la pancia piena - Cuneo
Per mantenerlo intatto e curarlo in modo adeguato, questo luogo - come tutti gli altri salvati dal FAI - necessita di un’attenta manutenzione, sia ordinaria che straordinaria, e periodici interventi di restauro. Inoltre, i costi di gestione che permettono l’apertura al pubblico sono significativi. Per questo abbiamo bisogno di un aiuto concreto da parte di chi, come noi, vuole mantenere vivi per sempre luoghi unici e speciali.