I Luoghi del Cuore
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CASTELLO DI RANCO

CASTELLO DI RANCO

AREZZO

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CASTELLO DI RANCO
Oggi si presenta con imponenti rovine emergenti dal bosco, con ancora leggibili i particolari murari, le arcate delle finestrature, i conci di arenaria locale ingrigita dal tempo; si evidenziano i due edifici principali e il circuito delle mura esterne. Il Castello di Ranco, è uno dei castelli toscani più interessanti dal punto di vista architettonico. L’origine della fortificazione potrebbe risalire al VI – VII secolo, quando Bizantini e Longobardi si contendevano il dominio di queste terre. Il castello fu posseduto dai Tarlati di Pietramala dal XII secolo fino al 1439, quando fu ceduto a Baldaccio d’Anghiari, famoso capitano di ventura, in occasione del suo matrimonio con Anna Elena Malatesta. La sua morte violenta in palazzo Vecchio, su istigazione di Cosimo de’ Medici, ha fatto nascere la leggenda di un fantasma che il 6 settembre di ogni anno sin dal 1441 si aggira senza pace nei luoghi che gli furono cari, anche Ranco. Dopo la tragica fine di Baldaccio fu venduto ai Brandaglia, nobili aretini. Mutò i proprietari ma costituì il rifugio inespugnabile dove i signori che si sono susseguiti nei secoli progettavano le loro imprese.: Bizantini e Longobardi, nobili Franchi che lo ebbero in dono da Carlo Magno, e ancora il grande Guido Tarlati, Vescovo ,Conte, Signore di Arezzo, fiero ghibellino in lotta perenne contro Firenze, di stirpe più guerriera che santa ( si narra che il vescovo dicesse Messa con la cotta di maglia sotto la stola e lo spadone sull’altare) ; e il grande e focoso condottiero e capitano di ventura Baldaccio d’Anghiari. A perenne testimonianza della sua antica potenza, il castello, resta segnato nella mappa della Val di Chiana disegnata da Leonardo Da Vinci nel 1502 e nell’affresco raffigurante la carta della Toscana che si trova nella Galleria delle carte geografiche dei Musei Vaticani. E’ posto sotto vincolo dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali che così si esprime: ” Si ritiene necessario tutelare esternamente ed internamente il complesso dei ruderi del Castello di Ranco che per le sue caratteristiche architettoniche, la sua storia e la sua posizione geografica, costituisce una particolare testimonianza dal punto di vista storico e artistico degli insediamenti fortificati del XII e XIII secolo.”

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Oggi si presenta con imponenti rovine emergenti dal bosco, con ancora leggibili i particolari murari, le arcate delle finestrature, i conci di arenaria locale ingrigita dal tempo; si evidenziano i due edifici principali e il circuito delle mura esterne. Il Castello di Ranco, è uno dei castelli toscani più interessanti dal punto di vista architettonico. L’origine della fortificazione potrebbe risalire al VI – VII secolo, quando Bizantini e Longobardi si contendevano il dominio di queste terre. Il castello fu posseduto dai Tarlati di Pietramala dal XII secolo fino al 1439, quando fu ceduto a Baldaccio d’Anghiari, famoso capitano di ventura, in occasione del suo matrimonio con Anna Elena Malatesta. La sua morte violenta in palazzo Vecchio, su istigazione di Cosimo de’ Medici, ha fatto nascere la leggenda di un fantasma che il 6 settembre di ogni anno sin dal 1441 si aggira senza pace nei luoghi che gli furono cari, anche Ranco. Dopo la tragica fine di Baldaccio fu venduto ai Brandaglia, nobili aretini. Mutò i proprietari ma costituì il rifugio inespugnabile dove i signori che si sono susseguiti nei secoli progettavano le loro imprese.: Bizantini e Longobardi, nobili Franchi che lo ebbero in dono da Carlo Magno, e ancora il grande Guido Tarlati, Vescovo ,Conte, Signore di Arezzo, fiero ghibellino in lotta perenne contro Firenze, di stirpe più guerriera che santa ( si narra che il vescovo dicesse Messa con la cotta di maglia sotto la stola e lo spadone sull’altare) ; e il grande e focoso condottiero e capitano di ventura Baldaccio d’Anghiari. A perenne testimonianza della sua antica potenza, il castello, resta segnato nella mappa della Val di Chiana disegnata da Leonardo Da Vinci nel 1502 e nell’affresco raffigurante la carta della Toscana che si trova nella Galleria delle carte geografiche dei Musei Vaticani. E’ posto sotto vincolo dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali che così si esprime: ” Si ritiene necessario tutelare esternamente ed internamente il complesso dei ruderi del Castello di Ranco che per le sue caratteristiche architettoniche, la sua storia e la sua posizione geografica, costituisce una particolare testimonianza dal punto di vista storico e artistico degli insediamenti fortificati del XII e XIII secolo.”
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