La Cattedrale è situata nel cuore pulsante del centro antico, con l’entrata maggiore e i due laterali della facciata nord che danno ad ovest, a differenza delle due entrate minori che si affacciano nella zona Nord-Est, la zona di Via Vescovado e quella Sud, la zona della grande Piazza del Popolo, adiacente al Palazzo del Vescovo. A forma basilicale, formata da tre navate, ha quella principale di una grandezza maggiore alle altre due laterali. Accanto alle navate laterali le cappelle: una, che si trova a sinistra, chiamata del “Purgatorio” e l’altra, situata a destra, chiamata del “Santissimo”.
Il transetto è formato da tre absidi, invece l’altare superiore si innalza per quasi due metri. Meraviglioso il rosone formato da una duplice raggiera, situato sopra il sublime arco maggiore, cinto da grandiosi bassorilievi e fiancheggiato dagli imponenti leoni di pietra.
Incerta è la costruzione della chiesa. Uno storico barese vissuto nella metà del XVIII secolo, Garruba, identificò la data di inizio dell’edificazione al 1026 e l’anno del termine invece il 1098. La risposta del Garruba era basata sulla pubblicazione di una bolla papale risalente al 1098 scritta da Urbano II. Il contenuto di essa, scritta nell’anniversario dei 48 anni dall’arrivo di Giovanni Elia sul trono dell’arcivescovado barese, citava le diocesi che suffragassero la Cattedrale di Bari. La Diocesi bitettese ebbe grande risalto. Nel 1172 un componente dell’archivio diocesano locale, un uomo chiamato “l’Ughelli” iniziò la lunga citazione dei vescovi della diocesi bitettese. Il primo ad essere elencato fu Paolo Rhao che finì la sua carica nel 1197, e l’ultimo invece fu Fra’ Giacinto Maria Barberio, deceduto nel 1798. A partire dal 1798 Bitetto visse una difficile situazione con Bari. Fino al 1818 la diocesi fu inesistente, e in quell’anno il vescovado bitettese fu inglobato in quello barese. A questi avvenimenti ci furono cambiamenti come quello della Cappella del Santissimo, trasformata in stile barocco. Poco tempo dopo, il Sacro Monte del Purgatorio fece costruire il Campanile. Dieci anni dopo la scomparsa della sede vescovile di Bitetto, nel 1828, la Cattedrale fu interamente stuccata per volontà del Monsignor Clary.