La Chiesa di San Lorenzo sorge sul colle del Duomo ed è ritenuto il più antico nucleo abitato della città di Viterbo. Secondo la tradizione, la Cattedrale venne costruita sulle rovine di un tempio pagano dedicato ad Ercole e l’attuale posizione è, infatti, attestata già nel secolo VIII. Nel 1192 cominciarono i lavori che trasformarono la chiesa, elevata allo status di Cattedrale, nell’edificio romanico ancora visibile.
L’interno della chiesa di S. Lorenzo si presenta invece come il frutto di una lunga serie di interventi che hanno notevolmente modificato il suo impianto originario romanico. Particolarmente radicale è stato l’intervento seguito al bombardamento del 1944 che ha comportato, tra le altre cose, la tamponatura di otto delle dieci cappelle laterali realizzate nel Cinquecento. Tra queste vi è la Cappella dei Santi Giacomo e Cristoforo, conosciuta anche come Cappella di Santa Rosa per la presenza della santa patrona della città in uno degli affreschi, databile intorno al primo quarto del XVIII secolo.
La cappella, così come tutte le altre cappelle della Cattedrale, è da anni inaccessibile proprio a causa del tamponamento di cui sopra realizzato sia per riparare i danni dei bombardamenti, sia per i dettami di una tendenza di restauro secondo la quale gli ampliamenti successivi all'edificazione - quali appunto le cappelle - alteravano l'aspetto medievale originario del monumento e pertanto dovevano essere celati o rimossi. Il tamponamento, oltre ad aver nascosto al culto e alla vista dei viterbesi l'affresco di Santa Rosa, insieme ad altri splendidi dipinti e apparati decorativi, ne ha comportato anche il degrado.
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