Giornate FAI di Primavera
Sabato 23 e domenica 24 marzo 2024
CHIESA DEL CRISTO
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CHIESA DEL CRISTO
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In caso di particolare affluenza l’ingresso al luogo potrebbe non essere garantito.

La Chiesa Del Cristo si trova in un campiello a ridosso della Contrada Maggiore, ora in Contrada della Madonna o dell'Ospedale. Fin dalle prime notizie che abbiamo di questo sacello appare chiara la sua collocazione in un luogo assai vicino al centro delle istituzioni comunali e religiose dell'epoca. Durante l'età contemporanea, a pochi passi dalla chiesa si sono inserite nel panorama cittadino due istituzioni culturali dalle architetture moderne quali: la Biblioteca Civica di Pordenone e il Teatro Comunale Giuseppe Verdi.

La storiografia locale riporta, come data di costruzione della chiesa, il 1309. L'attestazione della data di costruzione di questa chiesa si basa sulla testimonianza, ormai non più verificabile, dello storico Valentino Tinti che ricordava una lapide, posta sull'architrave della chiesa e, poi, murata in una delle pareti. Su tale supporto era indicata, oltre alla data di cui sopra abbiamo parlato, anche quella dell'ultimo restauro risalente al 1760. Altri storici, invece, sostengono che il 1309 non sia la data di fondazione ma solo quella in cui avvenne l'acquisto della chiesa da parte della confraternita dei Battuti. L'appellativo Cristo, riferito alla chiesa, è dovuto al crocifisso di eccezionale qualità del 1446, attribuito al maestro Johannes Teutonichus.

La chiesa è a navata unica con due coppie di altari ai lati e un altare maggiore sotto l'abside e antistante il crocifisso del Teutonichus. Già dall'esterno, si ha la presenza di alcuni elementi degni di nota come l'arco di trionfo che funge da portale d'ingresso principale, il rosone sovrastante con una sbiadita raffigurazione di un San Cristoforo del XIV sec., un portale d'ingresso secondario a sesto acuto, due finestre ogivali e, in alto, una fascia di archetti pensili abrasi. Al suo interno possiamo trovare innumerevoli affreschi e pitture murali dei quali, la fase più importante è quella "vital-tomasesca". È anche importante sottolineare alcuni aspetti peculiari nelle opere artistiche ivi contenute: la mancanza di cicli pittorici a carattere narrativo ma la presenza di singoli santi, la mancanza dei tituli e l'iterazione di alcuni soggetti all'interno delle opere pittoriche.

COSA SCOPRIRETE DURANTE LE GIORNATE FAI?

Visitare la Chiesa del Cristo significa avere la possibilità di riscoprire la storia di una delle più antiche architetture della città e vedere in prima persona uno dei momenti più elevati della pittura e dell'arte a Pordenone

Testo scritto da Giovanni Altinier

Visite a cura di

Apprendisti Ciceroni dei Licei Le Filandiere (San Vito al Tagliamento), IIS F. Flora (Pordenone), Liceo artistico E. Galvani (Pordenone), Liceo scientifico M. Grigoletti (Pordenone), Liceo Leopardi-Majorana (Pordenone), ISIS Sacile-Brugnera G. Marchesini, IIS Il Tagliamento (Spilimbergo), IIS E. Torricelli (Maniago)

Aperture vicine

MUNICIPIO DI PORDENONE

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CENTRALE IDROELETTRICA EDISON DI PONTE GIULIO

MONTEREALE VALCELLINA, PORDENONE

PALAZZO MANTICA - CATTANEO

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VILLA BASCHIERA-TALLON

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CHIESA DEL CRISTO

REGGIO EMILIA

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CHIESA DEL CRISTO
Vero gioiello del barocco,fu costruito per preservare un affresco del SS Crocefisso dipinto ad olio su intonaco da anonimo artista reggiano, durante la peste del 1630. Nel 1761 iniziò la costruzione del nuovo oratorio su progetto del reggiano Giovan Battista Cattani. Nel 1763 la chiesa fu aperta al culto e completata alla fine del secolo. Chiuso a seguito della soppressione napoleonica delle confraternite, fu riaperto nel 1814. Interessante è la facciata scenografica, il cui portale è sovrastato da una finestra sagomata con balaustra e da tre statue in marmo dello scultore veronese Angelo Finali (XVIII° secolo), rappresentanti le tre virtù (Fede, Speranza e Carità). L'interno è arricchito da balaustre e stucchi. L'altare è opera della bottega del Tondelli. Nell'abside è custodito l'affresco del SS Crocefisso che rappresenta "Cristo Crocefisso con la Vergine Addolorata inginocchiata ai suoi piedi". Attualmente è in uso alla Comunità rumena e moldava di culto ortodosso.
Storico campagne in questo luogo
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2019
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