Quella che è oggi conosciuta come chiesa di San Francesco nasce da tempo immemorabile come casa civile, assunta poi a sede della confraternita“sancti spiritus de sancta uitoria”; se ne ha testimonianza in un legato testamentario dell’anno 1225 a favore dell’istituzione, raccolto in un registrum compilato nel 1441 dall’allora priore Odino Capello.
Era situata super porta solani, ovvero sopra la porta che conduceva alla villa, e la poderosa torre che ne occupa l’angolo Sud-Est ne era forse il baluardo difensivo; documenti dell’epoca riportano questa collocazione aggiungendo che essa era utilizzata pro reponendo de feno, il cui affitto veniva pagato in natura con vino o prestazioni d’opera per la confraternita.
Non si hanno notizie documentali relative al cambio di intitolazione a favore del Santo Francesco di Assisi; il primo documento certo che ne riporta la nuova attribuzione è la patente del vescovo astigiano Scipione Rotario che, in data 1 Marzo 1535, non solo approva i privilegi già concessi alla confraternita, ma concede il nullaosta a trasformare l'oratorio in vera e propria chiesa.
L'edificio racchiude un prezioso ciclo di affreschi raffigurante scene della passione del Cristo che si sviluppa per oltre 34 metri su tre lati della navata, databili intorno alla metà dell'anno ''500, di autore sconosciuto.
L’altare in stucco, più tardo, presentava fino alla metà del secolo scorso una pregevole pala attribuita alla scuola del Macrino, poi restaurata ed ora conservata nella parrocchiale.
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