Scopri il progetto sostenuto da FAI e Intesa Sanpaolo
La Chiesa di San Bartolomeo risale al XVIII secolo e fu voluta e costruita con passione e sacrificio dalla gente dell'isola di Stromboli, nella contrada Piscità. Grande fu il coinvolgimento della comunità, che poté contare anche sui fondi elargiti da numerosi siciliani emigrati all'estero. La Chiesa, dotata anche di un frantoio, rappresentava un punto di raccolta importante per gli agricoltori che vi si recavano per la spremitura delle olive. Il luogo è raggiungibile grazie ad alcuni gradini che conducono all'ampio sagrato: all'interno si possono ammirare stucchi ottocenteschi e una cupola a crociera costellata di stelle oro e blu. La Chiesa è stata chiusa alla comunità nel 2002, anno in cui una forte scossa di terremoto ha provocato diversi danni all'intera struttura, rendendola inagibile. Utilizzando la stagione turistica e la rete di emigrati stombolani all'estero, il comitato Save San Bartolomeo nel 2010 è riuscito a raccogliere 9.089 segnalazioni che hanno portato la Chiesa ad avere l'opportunità di ricevere un contributo grazie ai Luoghi del Cuore.
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IL BENE
Il luogo è stato scelto per la passione e il fervore con cui turisti e abitanti dell'isola si sono attivati per raccogliere l'incredibile numero di segnalazioni giunte al Censimento: l'impegno dimostrato ha saputo cogliere al meglio lo spirito de "I Luoghi del Cuore". La scelta della Commissione è caduta sulla Chiesa di San Bartolomeo anche per la storia di questo edificio religioso, costruito con fatica e dedizione dagli abitanti dell'isola con l'aiuto di tanti siciliani emigrati - e chiuso dal 2002 a seguito di un sisma - che nel corso degli anni non è stato solo luogo di culto per gli isolani ma anche e soprattutto luogo di rifugio e protezione dalle conseguenze delle eruzioni del vulcano.
PROGETTO SOSTENUTO
Il FAI ha accolto l'accorato appello degli isolani e si è impegnato a intervenire per il recupero del bene così caro alla collettività. All'appello del FAI ha risposto l'Assessorato Regionale dei Beni Culturali che si è offerto di affiancare la Fondazione nell’avvio dei lavori indispensabili per mettere in sicurezza il sacro edificio e per restituirlo alla fruizione della comunità.
A gennaio 2013, grazie alla collaborazione tra il FAI e la Soprintendenza dei Beni Culturali e Ambientali della Provincia di Messina, si sono conclusi i lavori più urgenti di recupero della Chiesa, che ne hanno permesso la sua riapertura al culto.
CONTRIBUTO: 20.000 €
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