La più antica basilica di Ravenna fu eretta all’inizio del V secolo da Galla Placidia, per voto fatto all’evangelista Giovanni, suo salvatore durante un naufragio. Arricchita del fascino della sua fondazione, raccontata in antichi manoscritti, si erge solenne ed elegante nella sobrietà delle sue mura, affiancata dal tipico campanile ravennate quadrato. Introdotta da un portale gotico trecentesco, raccoglie gli straordinari frammenti del pavimento voluto dall’abate Guglielmo nel 1213, raffiguranti temi dei romanzi cortesi dell'epoca, animali fantastici e personaggi della quarta crociata.
Attiguo l’elegante chiostro rinascimentale della potente abbazia dei Canonici Regolari di San Salvatore, insediata laddove era sorto dal decimo secolo un monastero benedettino. Di rilievo un elegante pozzale, opera di Alessandro Corsi (1577), ornato da quattro colonne, di marmo greco e bigio, da quattro conchiglie angolari, con iscrizioni latine di carattere teologico e mistico.