Nota come “ u Santu Patri”, sorse, con l'annesso convento dell'Ordine dei frati
Minimi o Paolotti di San Francesco di Paola (1416-1507), tra il 1590 e il 1601, al
posto di un tempio fatiscente intitolato alla Madonna di Loreto. Abbandonata dai frati
dopo l'Unità d'Italia, la chiesa passò alle dipendenze del Duomo e oggi si presenta
ricca di stucchi, ex-voto, tele, arredi, ritratti dei superiori insigni e statue, tra cui le
lignee dell'Immacolata, di San Lorenzo, dell'Arcangelo Michele, condotta nella
processione del 2 luglio, e la marmorea seicentesca della Madonna di Loreto, forse
di scuola gaginesca o forse dello scultore locale Giovanni Gallina. Non manca quella
del Santo titolare, per la cui festa sul sagrato è allestita una fiera, un tempo dedicata al
solo smercio di terraglie domestiche e dei tipici “friscaletti” prediletti dai bambini.