Polizzi ebbe il titolo di “Generosa” da Federico II, nel 1234. Fu proprio nel XIII secolo e in quello successivo che vide accrescere la sua importanza economica per una forte immigrazione dal resto dell’isola. L’abitato, caratterizzato da vicoli tortuosi e scalinate, è strutturato secondo sei “capitanee” (quartieri): si articola sui due principali assi viari, Via Garibaldi e Via Roma, convergenti nella piazza principale. All’estremità esterna di Via Garibaldi, sulla panoramica Piazza SS. Trinità, si affaccia la Chiesa di Santa Maria Lo Piano.
Attestata dal 1301, nel 1535 la chiesa fu sede del Senato cittadino, istituito da Carlo V. È ancora visibile, su un lato, una mano in pietra che sosteneva lo stendardo per indicare alla popolazione la riunione. La facciata, rinnovata nel 1770, è ritmata dal portale e da paraste, che sorreggono un cornicione, sormontato dal campanile a vela. Il portale laterale, romanico, presenta un arco a tutto sesto che culmina con un bassorilievo raffigurante la Vergine. La chiesa, a navata unica, ha una copertura a capriate, in abete abies nebrodensis, uno dei più preziosi endemismi del Parco delle Madonie, relitto dell’ultima glaciazione. La copertura rappresenta l’unica testimonianza di uso costruttivo di tale specie di abete, di cui oggi restano solo 29 esemplari.
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