La prima pietra della chiesa, su progetto di Elia Fornoni, fu benedetta poco prima dello scoppio della Grande Guerra. Alla ripresa dei lavori, interrotti per il conflitto, Dante Fornoni modificò il progetto sostituendo la pianta a tre navate con un’unica grande navata, spostando la facciata in avanti, raddoppiando le cappelle e il coro come passaggio di servizio tra le sagrestie. La chiesa è imponente, domina la piazza insieme al suo alto campanile che richiama quello di San Marco a Venezia. L'esterno è in stile eclettico con riferimenti neoromanici, neogotici e neobizantini. L'interno è di una compattezza stilistica alquanto originale. Le cappelle laterali accolgono spettacolari altari in marmi policromi realizzati nel corso di un breve lasso di tempo durante anni Trenta del ‘900. Gli altari, il pulpito imponente, le colonne e i capitelli sono un raro esempio di art déco applicata all’arte sacra. La chiesa è decorata ad affresco da artisti come Monzio Compagnoni e Servalli.