Piazza Immacolata, nel cuore di Molfetta, prende il nome dalla prospiciente chiesa e costituisce elemento di cerniera fra il tessuto settecentesco e l’ottocentesco ampliamento. Tra chiesa e piazza si crea un legame non solo urbanistico e architettonico ma soprattutto funzionale. Nella nostra terra assetata, dove le raccolte pubbliche d’acqua rappresentano nell’’800 il segno tangibile della modernità e dell’applicazione dei regolamenti d’igiene, la costruzione contestuale della piazza con la cisterna pubblica e della Chiesa dell’Immacolata rende possibile l’utilizzo delle acque provenienti dalle coperture dell’edificio per alimentare la stessa cisterna: la chiesa si fa “fontana del villaggio” in ogni senso. L’osservazione di tale rapporto simbiotico ci permette di dare la giusta attenzione ai due manufatti: la chiesa che presenta ancora segni del convogliamento dell’acqua e la cisterna pubblica. Nella chiesa si ammirara l'organo del XVI sec proveniente dalla chiesa di San Francesco.