I Luoghi del Cuore
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CISTERNE ROMANE SOTTERRANEE

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CISTERNE ROMANE SOTTERRANEE
Sotto diversi palazzi del centro storico di Isernia si conservano ancora le cisterne coeve della Colonia Latina e alcune di queste sono accessibili. Esse presumibilmente facevano parte di un complesso e articolato sistema sotterraneo di adduzione e di circolazione delle acque nel centro storico della città. E’ facile pensare che siamo in presenza di un fitto reticolato di cisterne a più gallerie comunicanti e destinate a usi diversi a seconda delle epoche. Oltre che per la distribuzione delle acque, sono stati ipotizzati anche utilizzi diversi: luoghi di rifugio, vie di fuga. La grandezza degli ambienti, secondo alcuni, era tale da consentire alla Città Fortezza di Isernia di resistere a lungo agli assalti dei nemici. Le cisterne in questione sono quelle del palazzo Milano-Veneziale al numero civico 27 di vico Sanfelice e quelle di vico d’Afflitto al numero civico 37. Le cisterne a doppia galleria divise da un muro sotto vico d’Afflitto, risultano perfettamente allineate in direzione Nord-Sud per complessivi m. 30 circa. Architettura e arte Risalire all’impianto originario del sistema di gallerie è quasi impossibile, in quanto nel tempo sotto ogni casa sono state effettuate opere di privatizzazione. Le cisterne attualmente visitabili sono di grandi dimensioni e presentano caratteristiche strutturali simili: le murature sono realizzate con ciottoli fluviali, di media e piccola pezzatura, appaiono inoltre, laterizi fratti per lo più tegole. Gli ambienti sono comunicanti attraverso delle aperture realizzate con tegole intere disposte radialmente. Le coperture sono a volte a botte (m.2,30), realizzate mediante centina lignea. Il rivestimento impermeabilizzante, ancora visibile, è caratterizzato da un impasto di malta e sabbia e conserva ancora i segni dei livelli dell’acqua.

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Sotto diversi palazzi del centro storico di Isernia si conservano ancora le cisterne coeve della Colonia Latina e alcune di queste sono accessibili. Esse presumibilmente facevano parte di un complesso e articolato sistema sotterraneo di adduzione e di circolazione delle acque nel centro storico della città. E’ facile pensare che siamo in presenza di un fitto reticolato di cisterne a più gallerie comunicanti e destinate a usi diversi a seconda delle epoche. Oltre che per la distribuzione delle acque, sono stati ipotizzati anche utilizzi diversi: luoghi di rifugio, vie di fuga. La grandezza degli ambienti, secondo alcuni, era tale da consentire alla Città Fortezza di Isernia di resistere a lungo agli assalti dei nemici. Le cisterne in questione sono quelle del palazzo Milano-Veneziale al numero civico 27 di vico Sanfelice e quelle di vico d’Afflitto al numero civico 37. Le cisterne a doppia galleria divise da un muro sotto vico d’Afflitto, risultano perfettamente allineate in direzione Nord-Sud per complessivi m. 30 circa. Architettura e arte Risalire all’impianto originario del sistema di gallerie è quasi impossibile, in quanto nel tempo sotto ogni casa sono state effettuate opere di privatizzazione. Le cisterne attualmente visitabili sono di grandi dimensioni e presentano caratteristiche strutturali simili: le murature sono realizzate con ciottoli fluviali, di media e piccola pezzatura, appaiono inoltre, laterizi fratti per lo più tegole. Gli ambienti sono comunicanti attraverso delle aperture realizzate con tegole intere disposte radialmente. Le coperture sono a volte a botte (m.2,30), realizzate mediante centina lignea. Il rivestimento impermeabilizzante, ancora visibile, è caratterizzato da un impasto di malta e sabbia e conserva ancora i segni dei livelli dell’acqua.
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