Scopri il progetto sostenuto da FAI e Intesa Sanpaolo
Fondato nel 1613, il Convento Francescano di San Gennaro Vesuviano è il simbolo della cittadina campana. Ne è anche un punto di ritrovo attivo, dal momento che continua tutt’ora, di fronte all’edificio, la secolare Fiera dell’Artigianato. Istituita nel Seicento dal Marchese Scipione Pignatelli, committente anche del Convento, grazie ai Frati Minori che la propagandavano ed offrivano ospitalità ai venditori, la Fiera di San Gennaro Vesuviano ebbe grande risonanza e fu subito considerata un appuntamento importante per le popolazioni, per artigiani e mercanti, tanto da essere citata come esempio di organizzazione già nel XVII secolo. Ebbe una propria sede stabile sui 20 moggi di terreno (80.000 mq) e per tutelare il suo spiazzo da usurpazioni, furono disputate controversie nei secoli XVII,XVIII e XIX. Fu resa Fiera Franca, cioè libera da gabelle e da dazi e, per tutto il XIX secolo, ha svolto il suo ruolo di scambio e di vetrina della produzione vesuviana. La chiesa dei francescani, semplice costruzione barocca, conserva stucchi del XVIII secolo e un pregevole coro ligneo intagliato della stessa epoca. Il Convento è disabitato da una decina d’anni, mentre la chiesa è aperta al culto, anche se danneggiata da infiltrazioni d’acqua. Grazie ai numerosi voti che nel 2014 hanno fatto arrivare il convento in alto nella classifica de I Luoghi del Cuore, il bene ha potuto beneficiare di un intervento da parte del FAI.
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IL BENE
Il convento è il simbolo del paese di San Gennaro Vesuviano, a 27 Km da Napoli. Fondato nel 1613, si può affermare che l’abitato si sia formato per aggregazione proprio intorno al complesso religioso. Dal 1614, ogni anno, nell’area antistante il convento si svolge la "Fiera dell’industria e dell’artigianato", tradizione che per secoli ha rappresentato l’appuntamento commerciale più importante dell’area vesuviana. Il convento è chiuso da una decina d’anni per degrado, mentre la chiesa, in stile barocco con stucchi del XVIII secolo, è aperta al culto ma danneggiata da infiltrazioni d’acqua, che comportano problemi alle strutture e disagi per i fedeli che assistono alle funzioni. Anche il chiostro, dalla pavimentazione agli affreschi settecenteschi, necessita di interventi di restauro.
PROGETTO SOSTENUTO
Da diversi anni il convento, non più abitato da religiosi, viene utilizzato come ritrovo per i bambini del paese e alla sua manutenzione collaborano attivamente le mamme del luogo. Proprio per la spiccata valenza sociale del bene, "I Luoghi del Cuore" ha scelto di destinare un contributo di 30.000 euro per il recupero funzionale del chiostro. Questa azione si inserisce in un progetto più ampio di recupero del Convento, avviato dal Comune insieme all’Ordine dei Frati Minori di Napoli.
Il chiostro versava in cattivo stato di conservazione. L'intervento ha previsto il restauro degli affreschi, la sostituzione della vecchia pavimentazione, incoerente e degradata, con una in cotto napoletano e la realizzazione di un piccolo giardino di valenza sociale e di svago per i ragazzi del paese. A giugno 2018 i lavori sono terminati con una grande festa di inaugurazione.
CONTRIBUTO: 30.000 €
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