I Luoghi del Cuore
Il censimento dei luoghi italiani da non dimenticare
Cortile di San Cosimato

CORTILE DI SAN COSIMATO

ROMA

564°

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31

VOTI
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CORTILE DI SAN COSIMATO

Scopri il progetto sostenuto da FAI e Intesa Sanpaolo

In origine cortile faceva parte di un antico monastero: da un documento del "Regesto Farfense" sappiamo che fu fondato dal nobile romano Benedetto Campagna intorno al 950 d.C. seguendo la regola benedettina. Il monastero fu intitolato ai Santi Cosma e Damiano da cui derivò il nome “Cosimato”, ma era anche noto con l’appellativo “in mica aurea” nome forse derivato dalle vicine spiagge del Tevere coperte di rena giallastra. Passò poi alle Clarisse, finché nel 1891 il Comune di Roma lo requisì per farne un ospizio per anziani; nel 1960 divenne ospedale con il nome di Nuovo Regina Margherita, progettato negli anni Sessanta dall'architetto Alegiani e dall'ingegnere Secchi, inaugurato nel 1970 e tuttora in funzione. Oggi l'unico segno della presenza dell'antico monastero sull'omonima piazza di S. Cosimato è il grazioso protiro d'ingresso, sostenuto da due colonne e con una sopraelevazione del XII secolo che un tempo permetteva l'accesso al complesso monastico.
La riqualificazione di questo cortile potrebbe essere di beneficio per tutto il Rione e non solo, rendendolo uno spazio per eventi pubblici gratuiti aperti a tutti.

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Cortile di San Cosimato
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cortile di san cosimato

10° censimento nazionale del FAI
Anno
2020
Voti
4,974
Progetto
Valorizzazione
Stato
Concluso

IL BENE

In origine il cortile faceva parte di un antico monastero, esempio importante di architettura monastica medievale e rinascimentale, di rara omogeneità, nonostante le tante ristrutturazioni subite in un millennio di utilizzo senza soluzione di continuità. Da un documento del "Regesto Farfense" sappiamo che fu fondato dal nobile romano Benedetto Campagna intorno al 950 d.C. e fu retto da monaci benedettini per quasi trecento anni. Il monastero fu intitolato ai Santi Cosma e Damiano da cui derivò il nome “Cosimato”, ma era anche noto con l’appellativo “in mica aurea” nome forse derivato dalle vicine spiagge del Tevere coperte di rena giallastra. Passò poi alle Clarisse, finché nel 1891 il Comune di Roma lo requisì per farne un ospizio per anziani; nel 1960 divenne ospedale con il nome di Nuovo Regina Margherita, progettato negli anni Sessanta dall'architetto Alegiani e dall'ingegnere Secchi, inaugurato nel 1970 e tuttora in funzione. L’antico monastero, nel processo di trasformazione, fu soggetto a demolizioni durante le quali furono rimosse tombe e lapidi. Mentre frammenti di transenne furono incorporati con l’architettura del XII secolo. Oggi l'unico segno della presenza dell'antico monastero sull'omonima piazza di S. Cosimato è il grazioso protiro d'ingresso, sostenuto da due colonne e con una sopraelevazione del XII secolo che un tempo permetteva l'accesso al complesso monastico. Il protiro fu interamente realizzato alla maniera tipica delle costruzioni romane dell’XI e del XII secolo. Le due antiche colonne romane fanno da supporto a un arco a tutto sesto con ghiere di lunghi mattoni romani.

IL PROGETTO SOSTENUTO

Il progetto sostenuto da FAI e Intesa Sanpaolo, presentato dal comitato “Trastevere Attiva”, si è posto l'obiettivo di recuperare e sistemare lo spazio interno al cortile, che era in stato di semiabbandono, per renderlo fruibile ai cittadini. Il cortile necessitava, infatti, di una riqualificazione progettuale e strutturale; era fruibile solo in occasione della funzione religiosa domenicale e non svolgeva alcuna funzione sociale in un rione povero di spazi rigeneranti e capaci di favorire il ritrovare il “senso di comunità”. Il progetto proposto da Trastevere Attiva ha l’obiettivo, non solo di valorizzare il patrimonio storico-culturale di questo prezioso sito, luogo di grande bellezza inespressa, ma anche di trasformare questo spazio in un luogo salutare a favore di tutto il Rione: arte, storia e bellezza potranno essere gli elementi di una “integrazione sociale rigenerativa”. Un’oasi di pace e cultura, per un rione soggetto a una progressiva disgregazione del tessuto connettivo sociale. Oltre alla riqualificazione del verde, il progetto comprende la creazione di alcune bacheche espositive removibili, l’installazione di nuove panchine, la creazione di un piccolo orto didattico fruibile anche da portatori di handicap, una palina con descrizione storica del luogo, una bacheca per la calendarizzazione di eventi pubblici e laboratori creativi per favorire l’integrazione sociale e il benessere psicofisico, gratuiti e aperti a tutti.

LE PERSONE CHE HANNO RACCOLTO I VOTI

Il Comitato “Trastevere Attiva” nato nel 2014, ha raccolto i voti con il desiderio di veder rinascere il cortile a beneficio di tutto il Rione, rendendolo uno spazio di aggregazione, anche attraverso un calendario continuativo di eventi culturali e artistici.

CONTRIBUTO FAI E INTESA SANPAOLO: 8.000 euro

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