Dal punto di vista ingegneristico gli emissari, realizzati per controllare il livello dei numerosi crateri vulcanici chiusi, si configurano come le strutture più interessanti e meno note fra le opere Romane. In Italia sono stati censiti sino ad oggi 20 emissari artificiali sotterranei, dei quali 12 nel solo Lazio. L'Emissario del lago Albano è la più nota e più importante di queste strutture. La tradizione storica lo colloca tra i più arcaici reperti documentati dell’opera cunicolare romana, secondo solo alla costruzione della Cloaca Massima. Ma non mancano ipotesi secondo le quali la realizzazione risalirebbe ad epoca più antica. Si tratta di una struttura di straordinario valore storico, archeologico, geologico e speleologico sino ad oggi scarsamente indagata per la difficoltà di percorrenza dello speco, completamente allagato. Per comprenderne a fondo l'importanza basti pensare che i Romani iniziarono a costruire gli acquedotti, vanto della loro civiltà, solo un secolo dopo la data di presunta realizzazione dell'emissario Albano, indicata dalle fonti agli inizi del IV secolo a.C. La valorizzazione di questa incredibile struttura restituirebbe alla collettività e alla comunità scientifica una importante opera dell'antichità.