Civita d’Antino, la Civita d’Antino di Zahrtmann, la Civita d’Antino dei danesi” (Johannes Jørgensen). Alla fine dell’800, sulla scia del Grand Tour, Kristian Zahrtmann (1843-1917) si era avventurato nell’Italia meno conosciuta, in Abruzzo, giungendo nel 1883 in un piccolo paese sulle montagne, Civita d’Antino, che divenne la sede estiva della sua scuola d’arte. Rimase colpito dalla bellezza dei paesaggi della Valle Roveto, dalle alte cime dei monti che fanno da contorno al paese, dall’ospitalità della famiglia Cerroni e dal carattere della gente. Quella che doveva essere semplicemente la tappa di un viaggio alla ricerca di paesaggi cui ispirarsi, divenne il punto di riferimento fondamentale della sua vita, non solo artistica. Nacque così un’intensa stagione creativa che influenzò l’arte scandinava, culminando in una mostra presso il Kunstforeningen a Copenhagen nel 1908. Il pittore svedese Anders Trulson, morirà a Civita nel 1911 e sepolto nel Cimitero Napoleonico.