LA RETE DEGLI EX TABACCHIFICI DELLA PIANA DEL SELE

BATTIPAGLIA, SALERNO

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LA RETE DEGLI EX TABACCHIFICI DELLA PIANA DEL SELE
La rete degli Ex Tabacchifici della Piana del Sele (Ex tabacchificio Farina di Battipaglia, Ex tabacchificio Fiocche (Salvati) di Eboli, Ex tabacchificio Carillia di Altavilla Silentina, Ex tabacchificio Cafasso di Capaccio, Ex tabacchificio Farinia di Pontecagnano, Ex tabacchificio Centola di Pontecagnano) si presenta come un complesso unitario di archeologia industriale, costituito dalle strutture afferenti al Consorzio Saim, che controllava l’ intero ciclo di produzione del tabacco nella Piana del Sele dagli anni ‘20 agli anni ’70. L’ insieme di queste fabbriche separate, ma collegate da una stessa matrice culturale produttiva, costituisce un insieme organico sia dal punto di vista logistico, che paesaggistico ed architettonico. Le strutture che lo compongono sono l’ex tabacchificio Farina di Battipaglia, l’ex tabacchificio Fiocche (Salvati) di Eboli, l’ex tabacchificio Centola e Farinia di Pontecagnano, l’ex tabacchificio di Borgo Carillia ad Altavilla Silentina, l’ex tabacchificio Cafasso di Capaccio. Tutte presentano caratteristiche tecnologiche e tipologiche comparabili e sorgono in prevalenza all’ interno di una fascia dunare retrocostiera caratterizzata da un importante e delicato equilibrio eco sistemico, ma al contempo da un accentuatissimo indice di fertilità dei suoli. Queste condizioni hanno storicamente favorito l’insediamento di sistemi antropici in cui il binomio natura-architettura ha dettato la misura e il disegno del paesaggio, dando luogo in primis ai borghi rurali e alle antiche masserie e successivamente, con l’ avvento della trasformazione industriale e l’ investimento sul comparto produttivo, a poli di manifattura dei prodotti agricoli. Così come accadde per i borghi rurali, sorti attorno alle antiche masserie, anche attorno a questi poli produttivi manifatturieri vennero a crearsi dei veri e propri villaggi in cui il territorio manifestava la propria vocazione produttiva e la comunità esprimeva socialmente e culturalmente i valori dell’ operosità e della cooperazioni propri del mondo del lavoro contadino ed operaio. I borghi rurali con le antiche masserie, così come anche gli ex villaggi produttivi con i loro impianti di archeologia industriale sono luoghi in cui si è radicalmente espressa la vocazione territoriale e si è sintetizzata l’ identità comunitaria. Questi luoghi non sono solo espressione del passato, sono luoghi dell’ appartenenza dove tra le trame del passato sono già tracciati i segni e le forme del futuro.
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