Basta qualche cifra per dare la misura di cosa sia oggi l'Acquedotto Pugliese ad oltre cento anni dalla sua nascita. La rete idrica ha una estensione di 22.500 chilometri (30 volte la lunghezza del Po) e serve più di quattro milioni di persone. Ancora qualche numero: 4 impianti di potabilizzazione, 328 serbatoi con capacità di stoccaggio di tre milioni di metri cubi. Ma non di sole sorgenti è fatta l'acqua che scorre nelle condotte dell'Acquedotto. Con il passare dei decenni le fonti primarie si sono rivelate meno in grado di soddisfare il fabbisogno crescente e da qui l'esigenza di ricorrere agli invasi, che oggi forniscono i due terzi della portata complessiva del sistema idrico pugliese. Se l'acqua di sorgente può essere immessa al consumo così come sgorga, per le acque degli invasi occorrono processi di potabilizzazione raffinati e ad alta tecnologia.