Durante il periodo feudale le uniche opere idrauliche realizzate furono le cosiddette “Lone“ cioè cisterne sotterranee profonde alcuni metri scavate tra banchi di marne impermeabili nelle quali venivano conservate le riserve di acqua piovana da consumare in caso di assedio del Castrum.
Le “Lone“, sottoposte al vincolo della legge 1089 del 1939 (ora Codice dei Beni Culturali D.Lgs. n.42 del 2004), sono tuttora esistenti e ben conservate, in alcune zone del centro storico esistono pozzi, profondi sei o sette metri circa, ad esse collegate, mentre quasi tutte le antiche dimore di Via Meloria o Carrugio Dritto ne possiedono una nei loro sotterranei per uso privato dei proprietari, non a caso questa parte di tessuto urbano corrisponde ancora perfettamente a quanto rappresentato da Matteo Vinzoni nel XVIII secolo e proprio queste costruzioni erano esse stesse le mura del versante ovest
Tratto da: Lisangela Gaggino – relazione storica PUC di Diano Castello