Costruito nel 1883 dai Magnanini, facoltosi possidenti terrieri, si colloca sull’asse visivo del Duomo, anche se il prospetto principale con loggia, timpano e finte architetture dipinte, si rivolge verso i nuovi viali collocati sul perimetro delle demolite mura cittadine. Tra il palazzo e il viale venne impiantato un vasto parco oggi purtroppo in buona parte edificato. Al 1883 risalgono anche le decorazioni interne, che interessano quasi tutti gli ambienti del palazzo. Sulla copertura a finto padiglione del vano scala riquadri con mascheroni, fiori, uccelli e grottesche delimitano un cielo intrecciato di canne derivato da repertori attribuibili al Becchi e alla sua bottega. Più ricca la decorazione del salone da ballo, movimentato dai vuoti delle finestre a balaustra e dal cornicione in stucco. Il Palazzo, ora di proprietà delle famiglie Beri, Bruschi e Reggiani, ha subìto forti danni dovuti al sisma del 2012, ma dopo importanti lavori di recupero è nuovamente agibile.