Nuova Ponte di Nona e' un quartiere sito nell'Agro Romano, alle porte di Roma, nel quadrante est; la sua particolarita' e' che una delle pochissime zone che insiste sul territorio capitolino ad essere nata su carta ( i primi lavori sono cominciati intorno al 2001) conta una popolazione di circa 20000 abitanti. Tra le peculiarita' sicuramente si evidenzia la presenza massiccia del verde ( infatti ci sono tre parchi; da qui a poco e' prevista la realizzazione del quarto Parco attualmente denominato " Salone"). Il parco Sinisgalli ha un perimetro di circa 1200m, ricco di arbusti, piante di olivo, ciliegio, nocciole e una gran quantita' di pini dislocati in maniera equidistante; Parco Gastinelli invece vede la presenza di molti salici e alberi da frutto: sorge intorno ad una strada comunale oramai dismessa ( la vecchia via Ponte di Nona). Il Parco Archeologico e' ricco di alberi da frutto, ha dei lunghi viali e contiene al suo interno parte della Via Collatia ( l'antica strada romana che collegava la capitale dell'impero con la citta di Gabi) accuratamente riscoperta e sistemata ( per certi versi anche meglio delle attuali strade del quartiere :-)). Al suo interno sorge il laghetto, un bacino artificiale riempitosi di acqua negli anni proprio li dove sorgeva una cava di pozzolana: il bacino e' popolato oltre che dalla fauna ittica anche da alcune specie di volatili come il Cormorano, il Tuffetto, la Folaga, il Germano Reale, il Gheppio, il Saltimpalo e la Cappellaccia, ed e' annoverato tra le zone umide dal WWF ( necessarie a mitigare le zone di calore nelle aree urbane e ad intercettare il CO2). Nuova Ponte di Nona e' servita dalla ferrovia regionale, ha uno svincolo autostradale ( A 24) e per i piu' piccoli ( ma anche per gli adulti) e' possibile ammirare da vicino i velocissimi treni ad alta velocita' che percorrono frequentemente la tratta Roma- Napoli. La Parrocchia e' stata intitolata a S. Teresa di Calcutta e voluta sotto il Pontificato di Giovanni Paolo II°: e' stata progettata dall' Arch. Petreschi, rivestita quasi completamente dal travertino di Tivoli, di colore bianco a ricordare il sari della santa. Vista lateralmente dall’esterno, ricorda la sagoma della santa di Skopje prostrata in preghiera ed è racchiusa in un prisma triangolare con la copertura ascendente verso la voluminosa abside semicircolare; un’abside che «nella sua plasticità – spiega Petreschi – visualizza la tenda dell’incontro e al contempo l’idea di passaggio dal terreno materiale all’immateriale celeste, a connotare l’essenza stessa dell’opera di Madre Teresa». Una parte dell'interno contiene dei mosaici composti dalla scuola guidata da Padre Marko Rupnik gia autore di altre opere in alcune Chiese del globo. Ponte di Nona e' un luogo dove si sovrappongono e contemporaneamente si incrociano varie epoche: da quella dell'Antica Roma con la via " Collatia", dai possedimenti terrieri dell'aristocrazia ecclesiale del Regno Pontificio ad un moderno quartiere dotato di uno dei piu' grandi centri commerciali d'Italia, con lo sfondo del rapido passaggio dei treni ad alta velocita' che proiettano la fantasia lontano, nel futuro, nel lontano futuro.