ROCCA DI ARIGNANO

ARIGNANO, TORINO

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ROCCA DI ARIGNANO
La Rocca sorge nella parte più alta del paesino medievale di Arignano. Costituisce un raro esempio di architettura gotica militare nell’area delle colline del Monferrato, per il suo carattere di unicità ed autenticità, un’architettura che è riuscita a giungere ai nostri tempi intatta, attraversando i secoli senza subire alterazioni. Costruzione nata per scopi difensivi agli inizi nel XI secolo, epoca a cui appartiene tutta la parte basamentale dei bastioni, alla quale venne aggiunto a metà del 1300 il palazzo centrale, dimora ed espressione del dominio del signore feudatario, una costruzione concepita come un’autentica “macchina da guerra”. La sua realizzazione viene bruscamente interrotta alla fine del 1300 quando le terribili armate del mercenario Facino Cane, in una delle loro temute scorribande nelle colline del chierese, espugnarono la Rocca. Da allora sembra che il tempo si sia fermato, ed è proprio questa condizione che conferisce al castello un’altra delle sue peculiarità, il fatto cioè di essere un’architettura parzialmente incompiuta, e che lascia trasparire all’attento visitatore le affascinanti modalità costruttive dell’epoca. La storia della Rocca è arricchita da diverse leggende. La prima leggenda narra che verso la fine del XIV nella Rocca abitasse una coppia di giovani sposi. Lui era molto geloso e un giorno accecato dall’ira strangolò la moglie e la gettò in fondo ad un pozzo. Da allora ad Arignano si racconta che il fantasma di una fanciulla completamente vestita di bianco vaghi per le stanze della Rocca. Alcuni assicurano anche che all’imbrunire la bellissima contessa si affacci dalla finestra più alta del castello o che si aggiri per il paese. Infatti la seconda leggenda legata al tesoro nascosto racconta che un cercatore vide avanzare verso di lui, mentre picconava, una fanciulla la quale gli disse che quello non era il posto giusto per cercare quello che stava cercando ma che doveva scavare più in là mostrandogli il punto esatto. L’uomo la ringraziò ma quando vide sul suo collo i segni dello strangolamento, si spaventò, fuggì e non torno più a cercarlo.  La terza leggenda narra infine che la Rocca di Arignano fu un luogo apprezzato da Cagliostro, il celebre alchimista che, si dice, abbia lavorato proprio in quella alla formula per realizzare la mitica pietra filosofale, l'artefatto che permetteva di trasformare un metallo vile in oro. Da qui la fama della Rocca, la quale, oltre a fenomeni meritevoli della visita di qualche fantasma, nasconderebbe anche un tunnel sotterraneo che condurrebbe direttamente alle leggendarie grotte alchemiche, luogo in cui sarebbe custodita proprio la leggendaria pietra.
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