I Luoghi del Cuore
Il censimento dei luoghi italiani da non dimenticare
SALCI

SALCI

CITTA DELLA PIEVE, PERUGIA

592°

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Il suggestivo borgo-castello di Salci sorge in cima ad una collinetta che si trova al confine tra Umbria, Toscana e Lazio, a pochi chilometri dall'abitato di Fabro.
Il castello è un antico borgo murato costituito da due corti interne e comunicanti tra loro, secondo il modello alto-laziale.
La corte più piccola aveva una funzione di rappresentanza; vi si affacciano infatti il palazzo Ducale e la chiesetta di San Leo.
La corte più grande invece, nella quale si svolgeva il mercato, è costituita da edifici più modesti, destinati  ad alloggio dei militari o ad abitazioni dei contadini del feudo.
Gli ingressi al castello sono costituiti da due porte. La principale, chiamata Porta d'Orvieto, è una torre quadrata sormontata da una merlatura guelfa sorretta da beccatelli (archetti con funzione di sostegno) ad arco acuto. Molto più semplice invece è la Porta di Siena che aveva una funzione perlopiù secondaria.
Il castello di Salci venne edificato nel XIV secolo dalla famiglia dei Bandini, signori di Città della Pieve e discendenti del grande condottiero Vanni Bandini.
A partire da questo periodo fino alla fine del secolo successivo, l'antico borgo fu territorio di contesa tra Orvieto e Città della Pieve.
Finalmente nel 1497, si arrivò ad un accordo, con la firma del trattato di Monteleone: Salci entrò definitivamente a far parte del territorio di Città della Pieve e dell'area d'influenza dei Bandini. Questi trasmisero la proprietà ai propri discendenti fino al 1568, anno in cui Pio V eleva a Ducato il castello ed il territorio limitrofo. Le conseguenze di questo cambiamento furono molto importanti: Salci potè dotarsi di una guarnigione militare indipendente da quella di Città della Pieve, potè imporre tasse proprie ed organizzare fiere e mercati.
Con l'estinzione della famiglia dei Bandini, il complesso venne ceduto da Pio V ai Bonelli di Torlonia, legati al papa da un vincolo di parentela.
La famiglia Bonelli tenne il castello fino al 1886, quando venne acquistato da Vittoria di Mirafiori.
Recentemente il borgo è stato riconvertito ad usi agricoli.

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Il suggestivo borgo-castello di Salci sorge in cima ad una collinetta che si trova al confine tra Umbria, Toscana e Lazio, a pochi chilometri dall'abitato di Fabro.
Il castello è un antico borgo murato costituito da due corti interne e comunicanti tra loro, secondo il modello alto-laziale.
La corte più piccola aveva una funzione di rappresentanza; vi si affacciano infatti il palazzo Ducale e la chiesetta di San Leo.
La corte più grande invece, nella quale si svolgeva il mercato, è costituita da edifici più modesti, destinati  ad alloggio dei militari o ad abitazioni dei contadini del feudo.
Gli ingressi al castello sono costituiti da due porte. La principale, chiamata Porta d'Orvieto, è una torre quadrata sormontata da una merlatura guelfa sorretta da beccatelli (archetti con funzione di sostegno) ad arco acuto. Molto più semplice invece è la Porta di Siena che aveva una funzione perlopiù secondaria.
Il castello di Salci venne edificato nel XIV secolo dalla famiglia dei Bandini, signori di Città della Pieve e discendenti del grande condottiero Vanni Bandini.
A partire da questo periodo fino alla fine del secolo successivo, l'antico borgo fu territorio di contesa tra Orvieto e Città della Pieve.
Finalmente nel 1497, si arrivò ad un accordo, con la firma del trattato di Monteleone: Salci entrò definitivamente a far parte del territorio di Città della Pieve e dell'area d'influenza dei Bandini. Questi trasmisero la proprietà ai propri discendenti fino al 1568, anno in cui Pio V eleva a Ducato il castello ed il territorio limitrofo. Le conseguenze di questo cambiamento furono molto importanti: Salci potè dotarsi di una guarnigione militare indipendente da quella di Città della Pieve, potè imporre tasse proprie ed organizzare fiere e mercati.
Con l'estinzione della famiglia dei Bandini, il complesso venne ceduto da Pio V ai Bonelli di Torlonia, legati al papa da un vincolo di parentela.
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Recentemente il borgo è stato riconvertito ad usi agricoli.

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