Le Cappelle della Via Crucis di Cerveno si trovano nel Santuario adiacente la Parrocchiale, riunite lungo una scalinata che richiama la salita al Calvario.
La realizzazione dell'opera ebbe inizio nel 1752 per iniziativa del Parroco di Cerveno e un registro conservato nell'archivio parrocchiale testimonia il coinvolgimento della gente del paese e di altri centri della Valle, che contribuirono a sostenere l'iniziativa con offerte di denaro o in natura, devolvendo derrate alimentari o partite di ferro e legname.
A realizzare la Via Crucis fu chiamato a Cerveno un affermato scultore, Beniamino Simoni, che non terminò per intero l'opera. Tre stazioni infatti vennero commissionate ad altri artisti, i bergamaschi Donato e Grazioso Fantoni e la quattordicesima, postuma (XIX sec.) fu opera dello scultore milanese Giovani Selleroni.
Ad ognuna delle quattordici stazioni che formano la Via Crucis corrisponde una cappella animata da statue di legno e gesso (ben 198 in tutto) a comporre una scena quasi teatrale a cui fanno da quinta le pareti dipinte.
Strettamente legata al Santuario della Via Crucis è la Santa Crus, rappresentazione vivente della Passione di Cristo che si svolge a Cerveno ogni 10 anni.