I Luoghi del Cuore
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TONNARA DI BIVONA

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TONNARA DI BIVONA
L’attività della pesca, sin dai tempi più remoti, ha sempre costituito una delle più importanti risorse delle popolazioni costiere della provincia di Vibo Valentia,  spesso caratterizzando interi borghi come centri di particolari tipi di pesca e di tradizioni (Bivona, Vibo Marina, Pizzo, Briatico, Parghelia, Tropea, Nicotera).  La pesca del Pesce Spada o del Tonno, in particolare, hanno rappresentato una delle forme più originali tecniche di pesca calabrese, perchè fondate sulla produzione di strutture ed imbarcazioni che fossero in grado di consentirne l’efficace cattura. Particolarmente lungo le coste del Golfo di S. Eufemia,  poste lungo il tragitto migratorio degli enormi pesci, prende corpo negli anni una cultura del mare legata a tali prede, che sin dalla colonizzazione greca e dalla conquista romana, vedrà sorgere impianti produttivi legati all’allevamento ed alla pesca. Non vi sarà colonia o subcolonia, municipio o porto calabrese, che rinuncerà di trarre vantaggi economici dall’attività della pesca: le coste calabresi sono segnante dalla presenza di  appostamenti per i tunnoskopoi, cetarie, vivarium, (S.Irene, Briatico, S.Venere e Pizzo) che fisicamente ed emblematicamente rappresentano tappe di una continua evoluzione che raggiungeranno il loro culmine agli inizi del X secolo, quando negli anni dell occupazioni turchesche, si realizzerà una vera e propria svolta nelle tecniche di pesca. Non è un caso che oggi, visto il continuo depauperarsi delle risorse ittiche, molte attività imprenditoriali legate al settore della pesca, hanno riconvertito i loro sistemi di approvvigionamento verso i più moderni sistemi di itticultura. A questa scelta non si sottraggono neanche gli imprenditori locali, che grazie a finanziamenti europei in questi mesi allestiranno al largo delle nostre coste impianti fissi di itticoltura. Il passato ed il futuro mai come oggi, ed in particolar modo nel settore ittico, s’incontrano per divenire risorsa per un’intera comunità. Questa risorsa necessita, per essere meglio compresa, valorizzata e trasmessa alle future generazione, di un luogo strutturalmente rappresentativo, in cui riassumere il rapporto  uomo-mare vissuto e vivibile nel nostro territorio,  che diventi oltre che volano di iniziative culturali e didattiche anche simbolo dello  storico radicamento delle attività produttive oggi esistenti. Il Complesso Architettonico della tonnara di Bivona, meglio di qualsiasi altra struttura si presta a tale scopo, per la sua doppia valenza di bene storico in grado di ospitare al suo interno ulteriori beni storico-antropologici (reperti di archeologia subacquea, barconi, strumenti d’uso lavorativo, video ed audio esistenti sulla pesca, e sulla pesca del tonno in particolare, pannelli didattici, etc..)   Posto nell’area costiera del comune di Vibo Valentia,  al centro del Golfo di Sant’Eufemia, esso è in grado di rappresentare al meglio la “memoria storica” di tecniche e tradizioni legate al proficuo rapporto uomo-natura, che tanto ha prodotto in questi ultimi secoli e molto ancora potrà produrre in futuro. Il complesso è in realtà parte di quello che un tempo veniva denominato “malfaraggio” della tonnara, e che comprendeva sia le opere di terra che quelle necessarie per intallare in mare la trappola per i tonni. E’ composto da una palazzina gentilizia a due piani, dalla capiente loggia, dai magazzini del sale e dei galleggianti e dalle stanze necessarie all’amministrazione dell’attività di vendita ed una piccola cappella a navata unica, dedicata a S. Antonio di Padova, utilizzata per le funzioni religiose ed i riti propiziatori della pesca. Nel primo piano erano invece gli appartamenti gentilizi, provvisti di tutti i servizi, ampia cucina e perfino una sala da fumo. La Loggia, cioè l’enorme magazzino adibito alla custodia dei barconi, delle reti, nonchè ad una prima lavorazione del pescato, rappresenta la struttura più originale ed unica nella regione.

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L’attività della pesca, sin dai tempi più remoti, ha sempre costituito una delle più importanti risorse delle popolazioni costiere della provincia di Vibo Valentia,  spesso caratterizzando interi borghi come centri di particolari tipi di pesca e di tradizioni (Bivona, Vibo Marina, Pizzo, Briatico, Parghelia, Tropea, Nicotera).  La pesca del Pesce Spada o del Tonno, in particolare, hanno rappresentato una delle forme più originali tecniche di pesca calabrese, perchè fondate sulla produzione di strutture ed imbarcazioni che fossero in grado di consentirne l’efficace cattura. Particolarmente lungo le coste del Golfo di S. Eufemia,  poste lungo il tragitto migratorio degli enormi pesci, prende corpo negli anni una cultura del mare legata a tali prede, che sin dalla colonizzazione greca e dalla conquista romana, vedrà sorgere impianti produttivi legati all’allevamento ed alla pesca. Non vi sarà colonia o subcolonia, municipio o porto calabrese, che rinuncerà di trarre vantaggi economici dall’attività della pesca: le coste calabresi sono segnante dalla presenza di  appostamenti per i tunnoskopoi, cetarie, vivarium, (S.Irene, Briatico, S.Venere e Pizzo) che fisicamente ed emblematicamente rappresentano tappe di una continua evoluzione che raggiungeranno il loro culmine agli inizi del X secolo, quando negli anni dell occupazioni turchesche, si realizzerà una vera e propria svolta nelle tecniche di pesca. Non è un caso che oggi, visto il continuo depauperarsi delle risorse ittiche, molte attività imprenditoriali legate al settore della pesca, hanno riconvertito i loro sistemi di approvvigionamento verso i più moderni sistemi di itticultura. A questa scelta non si sottraggono neanche gli imprenditori locali, che grazie a finanziamenti europei in questi mesi allestiranno al largo delle nostre coste impianti fissi di itticoltura. Il passato ed il futuro mai come oggi, ed in particolar modo nel settore ittico, s’incontrano per divenire risorsa per un’intera comunità. Questa risorsa necessita, per essere meglio compresa, valorizzata e trasmessa alle future generazione, di un luogo strutturalmente rappresentativo, in cui riassumere il rapporto  uomo-mare vissuto e vivibile nel nostro territorio,  che diventi oltre che volano di iniziative culturali e didattiche anche simbolo dello  storico radicamento delle attività produttive oggi esistenti. Il Complesso Architettonico della tonnara di Bivona, meglio di qualsiasi altra struttura si presta a tale scopo, per la sua doppia valenza di bene storico in grado di ospitare al suo interno ulteriori beni storico-antropologici (reperti di archeologia subacquea, barconi, strumenti d’uso lavorativo, video ed audio esistenti sulla pesca, e sulla pesca del tonno in particolare, pannelli didattici, etc..)   Posto nell’area costiera del comune di Vibo Valentia,  al centro del Golfo di Sant’Eufemia, esso è in grado di rappresentare al meglio la “memoria storica” di tecniche e tradizioni legate al proficuo rapporto uomo-natura, che tanto ha prodotto in questi ultimi secoli e molto ancora potrà produrre in futuro. Il complesso è in realtà parte di quello che un tempo veniva denominato “malfaraggio” della tonnara, e che comprendeva sia le opere di terra che quelle necessarie per intallare in mare la trappola per i tonni. E’ composto da una palazzina gentilizia a due piani, dalla capiente loggia, dai magazzini del sale e dei galleggianti e dalle stanze necessarie all’amministrazione dell’attività di vendita ed una piccola cappella a navata unica, dedicata a S. Antonio di Padova, utilizzata per le funzioni religiose ed i riti propiziatori della pesca. Nel primo piano erano invece gli appartamenti gentilizi, provvisti di tutti i servizi, ampia cucina e perfino una sala da fumo. La Loggia, cioè l’enorme magazzino adibito alla custodia dei barconi, delle reti, nonchè ad una prima lavorazione del pescato, rappresenta la struttura più originale ed unica nella regione.
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