VILLA DACCO'

GESSATE, MILANO

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VILLA DACCO'
Villa Daccò venne costruita intorno al 1835. Era diffusa infatti tra i nobili dell'epoca la moda di costruire ville sempre più prestigiose nel contado. Dello stesso periodo, è la sontuosa villa Beccaria. I primi proprietari della villa furono i Daccò, un ramo della famiglia Beccaria. Attualmente la villa è di proprietà del Comune di Gessate che nel 1993-1994 ha commissionato importanti interventi di riassetto e l'ha resa fruibile alla cittadinanza, in quanto ospita strutture pubbliche. La cancellata d'ingresso è chiaramente in stile neoclassico. Lo si intuisce dalla greca superiore ed inferiore e dalle lance poste su assi verticali, tipici motivi della lavorazione del ferro battuto del milleottocento. Il parco di cui dispone la villa ha impianto "all'inglese", con piantumazione d'alto fusto posizionata sul perimetro. Le piante sono posizionate a gruppi di diversa altezza e di essenza diversa, creando così delle zone a macchia apparentemente naturali. Questi gruppi di piante fanno risaltare il terreno erboso che in alcuni punti è rialzato artificialmente rendendo così più interessante il percorso. L'intervento di riassetto del 1993-1994 l'ha reso parco urbano usufruibile ai cittadini. Al fine, è stata ripristinata la possibilità di percorrenza all'interno, sistemando i percorsi pedonali, creando tre aree di sosta e attrezzando uno spazio con attrezzature per bambini. Le pavimentazioni hanno ripreso quelle in uso nei parchi dell'800. La villa ha una struttura a blocco su due piani; il piano terra è impreziosito da un rivestimento a conci orizzontali poco sporgenti mentre la parte centrale è rivestita da conci bugnati molto aggettanti. La cornice del fronte principale, che marca i due piani della villa, è molto alta. Le finestre del piano superiore sono evidenziate da cornici, in particolare quella centrale è contraddistinta da una trabeazione aggettante. Sopra l'ingresso, è posta una pensilina metallica con cornice in ferro battuto. Il ferro è uno dei nuovi materiali impiegati nell'architettura della seconda metà del XIX secolo, in particolare nelle ville signorili è impiegato per tettoie o pensiline nei modi leggeri del neorococò. Al piano terreno sono ubicati dieci locali e cinque vani di servizio di altezze diverse a seconda della fattezza dei plafoni, che per la maggior parte sono a volta ribassata, alcuni interessati da decorazioni pittoriche e alcuni da cassettoni in legno non decorato. I locali si caratterizzano inoltre per l'altezza relativamente inferiore rispetto alle altezze spropositate dei soffitti, tipiche delle ville del '700. La villa sembra infatti essere costruita per soddisfare effettive necessità abitative e non per scopi celebrativi. La diminuzione degli spazi inoltre rendeva più facile il riscaldamento con grandi camini, necessari, dato che la stagione di villeggiatura si protraeva fino all'inizio di Novembre, e limitava la necessità di personale di servizio. Di particolare importanza è il salone d'onore caratterizzato da un ampio camino in marmo rosato, sormontato da una specchiera di gusto veneziano, e dai medaglioni a tinte accese incorniciati da un motivo architettonico. Il pavimento è ancora dell'epoca, in cotto bicolore di disposto a spina di pesce. L'arredamento non è pervenuto ai giorni nostri ma comunque doveva essere tale da rendere l'ambiente caldo e accogliente. Il vano scala che collega i due piani è affrescato e gli scalini realizzati in beola. La ringhiera è in ferro battuto con gli stessi motivi a greca della cancellata d'ingresso e della scala della villa Beccaria-Lattuada.
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