Questo sito ha beneficiato di un contributo del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale per interventi di valorizzazione delle superfici boscate del Dosso di Lavedo e per la riqualificazione della strada di accesso.
In caso di particolare affluenza l’ingresso al luogo potrebbe non essere garantito.
Dalla punta della piccola penisola boscosa di Lavedo, nel Comune di Tremezzina, allungata a picco sulle acque del centro del Lago di Como, la Villa si affaccia elegantemente su un ampio panorama che ne fa una delle più scenografiche dimore del Lario.
L'iniziatore delle meraviglie del Balbianello fu il Cardinal Durini, letterato e mecenate, che a fine Settecento scelse questo angolo lacustre per farne un ritiro di delizia e di svago letterario. Una vocazione recuperata in tempi moderni da Guido Monzino, imprenditore, collezionista e appassionato viaggiatore, che nel 1974 fece della Villa il rifugio dove conservare con ordine e gusto i ricordi di una vita avventurosa che lo condusse, primo italiano, in cima all'Everest.
A differenza della maggior parte delle Ville lariane, Balbianello non venne costruita come dimora patrizia. Non è nemmeno noto quando e come vennero edificati i due corpi di fabbrica a ridosso dell'acqua. Probabilmente i due fabbricati avevano una destinazione conventuale. Non è noto, fino ad oggi, quali interventi siano stati realizzati dal Cardinale nei due corpi. L'unico sicuro intervento è costituito dalla Loggia: elegante costruzione sulla parte più elevata dei giardini, aperta sui due lati del Lago per meglio goderne la straordinaria bellezza, con un portico centrale completato ai lati da due sale, destinate alla Biblioteca e alla Sala della Musica
Sarà possibile per tutti visitare il parco attraverso un contributo in loco. Le entrate saranno gestite ogni 30 minuti dalle 10:00 con ultimo ingresso alle 17:00. La visita della villa è riservata agli Iscritti FAI e a chi si iscrive o rinnova in loco (visite ogni 15 minuti in gruppi di massimo 16 persone, in italiano o inglese, fino ad esaurimento posti e comunque non oltre le ore 16:30). Gli ingressi saranno contingentati con un tetto massimo di 1.600 visitatori al giorno. È proprio la missione culturale del FAI, tuttavia, che motiva questa drastica decisione, che la Fondazione ha preso qui per la prima volta nella sua storia nel 2023. Contingentare gli ingressi è l'unico modo, infatti, per tutelare Villa del Balbianello. Una decisione per la tutela, dunque, ma anche e soprattutto un indirizzo di politica culturale che la Fondazione sente il dovere di promuovere a partire dal proprio concreto agire per contribuire a educare i cittadini italiani e stranieri a una fruizione, qui e altrove, più sostenibile del patrimonio culturale.
Cooperativa Il Gelso del Lavedo e @Enfapi Lenno
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Dalla punta della piccola penisola boscosa di Lavedo, allungata a picco sulle acque del centro del Lago di Como, la Villa si affaccia elegantemente su un ampio panorama che ne fa una delle più scenografiche dimore del Lario. L’iniziatore delle meraviglie del Balbianello fu il Cardinal Durini, letterato e mecenate, che a fine Settecento scelse questo angolo lacustre per farne un ritiro di delizia e di svago letterario. Una vocazione recuperata in tempi moderni da Guido Monzino, imprenditore, collezionista e appassionato viaggiatore, che nel 1974 fece della Villa il rifugio dove conservare con ordine e gusto i ricordi di una vita avventurosa che lo condusse, primo italiano, in cima all’Everest. La sua vita quotidiana e le fortunate gesta emergono da mappe, strumenti di viaggio, libri, arredi e preziose quanto curiose collezioni di oggetti d’arte antica e primitiva: tutto è ancora allestito secondo il suo volere, come i cimeli delle sue note imprese alpinistiche, custoditi nell’affascinante Museo delle Spedizioni. Per sua volontà, nel 1988 la Fondazione ha preso in carico la rigorosa gestione della Villa, preservandone lo spirito che rivive anche nello stupefacente giardino che il FAI mantiene con la stessa maniacale perfezione. Un tracciato che spazia tra ardite potature e scorci romantici, viali fiancheggiati da statue, terrazze panoramiche e copiose fioriture, fino a culminare nella Loggia settecentesca che corona l’intero complesso regalando un duplice e aereo panorama. La bellezza e la meraviglia del Balbianello, cui si può accedere anche via lago, sono state la chiave che ha spinto molti registi di Hollywood ad ambientare qui celebri saghe, come quelle di Star Wars e 007.
La maestria nell’arte topiaria dei giardinieri della Villa, che si esprime in ardite potature come quella 'a ombrello' del grande leccio, realizzata con...
Il brivido delle imprese alpinistiche di Guido Monzino, raccontate attraverso gli affascinanti cimeli del piccolo museo da lui voluto e allestito nella...
Le preziose quanto curiose raccolte di oggetti rari, come quelle di arte primitiva (con esemplari africani, precolombiani, egizi, arcadici e inuit), di...
La monumentale struttura ad archi, inverdita da uno stupefacente Ficus Repens e decorata con una rosa dei venti intarsiata nel pavimento per orientare...
Per mantenerlo intatto e curarlo in modo adeguato, questo luogo - come tutti gli altri salvati dal FAI - necessita di un’attenta manutenzione, sia ordinaria che straordinaria, e periodici interventi di restauro. Inoltre, i costi di gestione che permettono l’apertura al pubblico sono significativi. Per questo abbiamo bisogno di un aiuto concreto da parte di chi, come noi, vuole mantenere vivi per sempre luoghi unici e speciali.