Giornate FAI di Primavera
Sabato 23 e domenica 24 marzo 2024
VILLA DEL BALBIANELLO: VISITA AL GIARDINO

VILLA DEL BALBIANELLO: VISITA AL GIARDINO

TREMEZZINA, COMO

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VILLA DEL BALBIANELLO: VISITA AL GIARDINO
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Attenzione!

POSTI ESAURITI

Questo sito ha beneficiato di un contributo del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale per interventi di valorizzazione delle superfici boscate del Dosso di Lavedo e per la riqualificazione della strada di accesso.


In caso di particolare affluenza l’ingresso al luogo potrebbe non essere garantito.

Dalla punta della piccola penisola boscosa di Lavedo, nel Comune di Tremezzina, allungata a picco sulle acque del centro del Lago di Como, la Villa si affaccia elegantemente su un ampio panorama che ne fa una delle più scenografiche dimore del Lario.

L'iniziatore delle meraviglie del Balbianello fu il Cardinal Durini, letterato e mecenate, che a fine Settecento scelse questo angolo lacustre per farne un ritiro di delizia e di svago letterario. Una vocazione recuperata in tempi moderni da Guido Monzino, imprenditore, collezionista e appassionato viaggiatore, che nel 1974 fece della Villa il rifugio dove conservare con ordine e gusto i ricordi di una vita avventurosa che lo condusse, primo italiano, in cima all'Everest.

A differenza della maggior parte delle Ville lariane, Balbianello non venne costruita come dimora patrizia. Non è nemmeno noto quando e come vennero edificati i due corpi di fabbrica a ridosso dell'acqua. Probabilmente i due fabbricati avevano una destinazione conventuale. Non è noto, fino ad oggi, quali interventi siano stati realizzati dal Cardinale nei due corpi. L'unico sicuro intervento è costituito dalla Loggia: elegante costruzione sulla parte più elevata dei giardini, aperta sui due lati del Lago per meglio goderne la straordinaria bellezza, con un portico centrale completato ai lati da due sale, destinate alla Biblioteca e alla Sala della Musica

COSA SCOPRIRETE DURANTE LE GIORNATE FAI?

Sarà possibile per tutti visitare il parco attraverso un contributo in loco. Le entrate saranno gestite ogni 30 minuti dalle 10:00 con ultimo ingresso alle 17:00. La visita della villa è riservata agli Iscritti FAI e a chi si iscrive o rinnova in loco (visite ogni 15 minuti in gruppi di massimo 16 persone, in italiano o inglese, fino ad esaurimento posti e comunque non oltre le ore 16:30). Gli ingressi saranno contingentati con un tetto massimo di 1.600 visitatori al giorno. È proprio la missione culturale del FAI, tuttavia, che motiva questa drastica decisione, che la Fondazione ha preso qui per la prima volta nella sua storia nel 2023. Contingentare gli ingressi è l'unico modo, infatti, per tutelare Villa del Balbianello. Una decisione per la tutela, dunque, ma anche e soprattutto un indirizzo di politica culturale che la Fondazione sente il dovere di promuovere a partire dal proprio concreto agire per contribuire a educare i cittadini italiani e stranieri a una fruizione, qui e altrove, più sostenibile del patrimonio culturale.

Testo scritto da BENI DEL FAI

Visite a cura di

Cooperativa Il Gelso del Lavedo e @Enfapi Lenno

Visite in lingua straniera

Inglese

Aperture vicine

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TREMEZZINA, COMO

CASINO' DI CAMPIONE D'ITALIA

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VILLA DEL BALBIANELLO | ph. © Alessio Mesiano

Villa del Balbianello

Cimeli di imprese e avventure, custoditi in uno scrigno proteso sul lago di Como

English Version
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Villa del Balbianello

tipologia

Bene aperto al pubblico

Su una penisola da cui si godono scorci incantati del Lario, questa elegante e romantica dimora del XVIII secolo e il suo stupefacente giardino hanno ospitato letterati e viaggiatori fino al suo ultimo proprietario, Guido Monzino.

Lasciata in eredità al FAI da Guido Monzino, nel 1988

READ THE ENGLISH VERSION

Dalla punta della piccola penisola boscosa di Lavedo, allungata a picco sulle acque del centro del Lago di Como, la Villa si affaccia elegantemente su un ampio panorama che ne fa una delle più scenografiche dimore del Lario. L’iniziatore delle meraviglie del Balbianello fu il Cardinal Durini, letterato e mecenate, che a fine Settecento scelse questo angolo lacustre per farne un ritiro di delizia e di svago letterario. Una vocazione recuperata in tempi moderni da Guido Monzino, imprenditore, collezionista e appassionato viaggiatore, che nel 1974 fece della Villa il rifugio dove conservare con ordine e gusto i ricordi di una vita avventurosa che lo condusse, primo italiano, in cima all’Everest. La sua vita quotidiana e le fortunate gesta emergono da mappe, strumenti di viaggio, libri, arredi e preziose quanto curiose collezioni di oggetti d’arte antica e primitiva: tutto è ancora allestito secondo il suo volere, come i cimeli delle sue note imprese alpinistiche, custoditi nell’affascinante Museo delle Spedizioni. Per sua volontà, nel 1988 la Fondazione ha preso in carico la rigorosa gestione della Villa, preservandone lo spirito che rivive anche nello stupefacente giardino che il FAI mantiene con la stessa maniacale perfezione. Un tracciato che spazia tra ardite potature e scorci romantici, viali fiancheggiati da statue, terrazze panoramiche e copiose fioriture, fino a culminare nella Loggia settecentesca che corona l’intero complesso regalando un duplice e aereo panorama. La bellezza e la meraviglia del Balbianello, cui si può accedere anche via lago, sono state la chiave che ha spinto molti registi di Hollywood ad ambientare qui celebri saghe, come quelle di Star Wars e 007.

Scopri Villa del Balbianello attraverso il racconto di Marco Magnifico, Vicepresidente del FAI.
Guarda il servizio che GEO RAI 3 ha dedicato a questo luogo
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La loggia Durini

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Questo luogo è uno dei Beni che il FAI ha restaurato con cura e aperto al pubblico, perché tutti possano scoprirlo e amarlo.

Per mantenerlo intatto e curarlo in modo adeguato, questo luogo - come tutti gli altri salvati dal FAI - necessita di un’attenta manutenzione, sia ordinaria che straordinaria, e periodici interventi di restauro. Inoltre, i costi di gestione che permettono l’apertura al pubblico sono significativi. Per questo abbiamo bisogno di un aiuto concreto da parte di chi, come noi, vuole mantenere vivi per sempre luoghi unici e speciali.

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