La villa sorse a cavallo tra il XV e XVI sec., rivestendo le caratteristiche forme della casa padronale tardo quattrocentesca caratterizzata da particolari architettonici cinquecenteschi, come "le volte d'apparenza cinquecentesca e le grottesche di gustosissimo sapore protomanieristico" (Boscaglia R. 1971). Come tutte le dimore sorte in periodi di forte transizione e trasformazione stilistica, anche la "Gallerana" è difficilmente riconducibile ad un assetto tipologico principale, anche se la storiografia più illustre pare trovarsi concorde a classificarla come villa rinascimentale, pur presentando un impianto architettonico tipico delle dimore agresti quattrocentesche.
La villa è un felice connubio tra l'architettura rurale, che fonde insieme le esigenze dell'uomo e dell'ambiente circostante, le architetture castellane, severe e impenetrabili, così come si presenta la facciata cubica, e le ville rinascimentali, che inducevano l'uomo ad un rapporto nuovo con la natura e l'ambiente circostante.
L'edificio è caratterizzato da uno sviluppo verticale, che le conferisce slancio e dinamicità, aspetti evidenziati anche dalla doppia fila di grandi finestre, arcuate al piano terra, rettangolari al piano primo, che mitigano la severità della facciata e fungono da trait d'union tra l'architettura e il giardino. Quest'ultimo, completamente recintato, circonda interamente la villa, il cui accesso è caratterizzato da una notevole cancellata in ferro battuto, fabbricata nei primi anni del Novecento.
Come la maggior parte delle ville coeve della zona, presenta una superficie esterna semplice e disadorna che non lascia trasparire la ricchezza degli interni e delle superfici affrescate. In facciata si può notare la fascia marcapiano finemente decorata, oggi visibile solo in parte, che contribuisce a aggiungere il senso di leggerezza ed eleganza.
La villa è famosa per il celebre affresco sito a piano terreno che decora con mirabile policromia una volta a ombrello lunettata, evidenziandone la caratteristica forma a stella.
Degno di nota è anche un camino quattrocentesco in pietra, con scolpito lo stemma dei Gallerani e a sorreggere la mensola due telamoni, forse riconducibili ad una velleità ritrattistica, oggi di difficile interpretazione dato il forte degrado della superficie.