In caso di particolare affluenza l’ingresso al luogo potrebbe non essere garantito.
In origine era la villa di campagna del barone Ignazio Genuardi, il più ricco possidente di Agrigento nella seconda metà dell'Ottocento. Era chiamato l'imperatore degli zolfi. La crisi solfifera del 1873-1874, portò il barone alla difficile scelta d dover vendere, per far fronte ai prestiti, nel 1875, la sua villa, che fu acquistata dall'albergatore Enrico Ragusa.
L'avv. Ragusa, già esperto del settore turistico-alberghiero, capì l'importanza di un albergo ad Agrigento e in quella zona, con la sua posizione incantevole. Per questo trasformò la Villa già Genuardi in albergo di prim'ordine, subito passato al primo posto tra gli alberghi preesistenti in Girgenti che chiamò Hotel des Temples.
Il complesso architettonico dell'ex Hôtel des Temples si collega profondamente alla storia politico-economica e alberghiera, di oltre un secolo, della città di Agrigento. Si deve al Ragusa la sistemazione del terreno attorno al complesso alberghiero, dove fece piantare anche esemplari rari; il parco era meraviglioso e rinomato: ogni pianta aveva una scritta col nome scientifico e la data. Grazie a questi interventi, nel 1909 il meraviglioso giardino annoverava la presenza di :77 viti americane, 10 viti da pergolato, 16 banani, 36 pini, 16 cedri, 49 cipressi; 21casuarine, 6 araucarie, 66 eucalipti, 30 pittosporum, 38 fichi, 2 magnolie, 4 yucca, 3 oleandri, 42 mandorli, 1 abete bianco, 2 abeti rossi, 3 salici piangenti, 28 palme (Phoenix canariensis), 4 palme nane, 5 palme (chamaerops excelsa), 6 washingtonia, 5 cycas, 2 thuya, 5 limoni, 26 aranci dolci, 5 aranci amari, 23 mandarini, 12 nespoli, 4 psidium guajava (guavaia), 51 schinus molle (falso pepe), 2 frassini, 16 camelie, 1 bouganvillea. Ma in tutta la tenuta vi erano altre: 3016 mandorli, 32 ulivi, 24 aranci, 17 fichi, 86 grandi carrubbi, 19 peri, 2 albicocchi, 8 susini, 3 cotogni, 7 melograni.
Oggi Villa Genuardi è sede della Soprintendenza ai BB.CC. Il prospetto nord, ingresso della facoltà, presenta sette aperture nei piani superiori, mentre al piano terra è forte la presenza del portone centrale che regge il balcone superiore. Ma è l'inestimabile ricchezza del suo giardino che lo rende ancora un posto "speciale" e conserva nel cuore degli agrigentini ricordi di un glorioso passato.