Immersa nella campagna bellunese, a Pasa, una delle frazioni di Sedico, troviamo uno dei tipici esempi di ville nobiliari venete: villa Zuppani.
L’edificio e l’impianto originari risalgono al XVI secolo anche se negli anni è stata più volte rimaneggiata e cambiata. Costruita dalla famiglia Pasa, estintasi alla fine del ‘500, passò nelle mani degli Zuppani, famiglia montenegrina investita dei titoli di pievani di Sedico.
Le fasi costruttive sono principalmente tre: la prima, cinquecentesca, con un corpo di fabbrica centrale basso e porticato, molto semplice trattandosi della dimora di una famiglia contadina.
Alla data incisa all’interno della stalla – 1694 – possiamo far risalire la seconda fase con la costruzione della stalla e dell’alto timpano, che ancora oggi caratterizza il complesso.
Nel ’700 la famiglia si arricchisce, Tiberio Zuppani diventa il primo vescovo della diocesi di Feltre, e la villa viene quindi ampliata e abbellita: risale a questi anni ll’ultima fase con l costruzione della zona detta “la Rustica”, un’ala che con i suoi elementi classici richiama l’architettura palladiana.
Nonostante l’ampliarsi della struttura richiami altre ville della pianura veneta, l’aspetto decorativo rimane meno ricercato, come si può notare dalle cornici esterne in malta e dalle pareti ricoperte da legno intonacato.
Nel 2000 con la morte dell’ultima contessa Zuppani, la villa con i suoi 15 ettari di terreno, sono diventati terreno di scontro per un contenzioso testamentario, recentemente conclusosi con una sentenza che indica la Provincia di Belluno proprietaria del complesso.
Aperta su prenotazione, anche se è stata sede di mostre fotografiche ed eventi, attualmente versa in stato di degrado, nonostante alcuni interventi di manutenzione sulle coperture realizzati dalla Provincia.
I cittadini hanno scelto di segnalare il bene all’ottava edizione de I Luoghi del Cuore per denunciare la situazione.