27 aprile 2018
“Conoscevo Renato Bazzoni dagli anni dello sfollamento a Comerio ed era subito nata una bella amicizia. Poi gli anni passano, ciascuno percorre la sua strada e ne segue le reciproche tappe. Nel 1975 mi annuncia che sta per realizzare uno stupendo progetto al quale pensava da molto. Insieme ad altri lo chiameranno FAI - Fondo per l’Ambiente Italiano e avrà per modello il National Trust inglese. Renato da sempre è un fanatico della necessità di tutelare il nostro immenso patrimonio d’arte e di natura. Gira tutta l’Italia a fotografare testimonianze di quello che secondo lui va conservato e protetto.
E infine riesce nella sua missione: il FAI, piccolo e sconosciuto, nasce e muove i primi passi. Io condivido con entusiasmo queste sue idee e comincio a parlarne ad amici e conoscenti. Li invita tutti al Monastero di Torba (era ancora quasi un rudere), Renato illustra loro cosa sarà il FAI e cosa diventerà questo luogo. Il suo entusiasmo contagia tutti e tutti (circa un centinaio) si iscrivono. La favola continua. Un giorno mi chiama: la mia collaboratrice Maria è incinta e mi lascia, verresti per qualche mese ad aiutarmi? Il 18 gennaio 1982 ho cominciato e sono ancora qui. Eravamo 5 o 6 facevamo tutto e l’entusiasmo di Renato era tale che tutti lo seguivamo: nulla era impossibile e tutti insieme trasformavamo un’utopia in realtà. Il Dott. Anzi, amico genovese del neonato FAI, una volta disse: “a Milano c’è la ‘Banda Bazzoni’ che fa tutto e tutto facilita”.
Eravamo, infatti, tutti amici, convinti degli scopi della “missione” e sorretti dall’ottimismo, dall’entusiasmo e dall’instancabilità dell’Architetto. Le prime importanti donazioni oltre al Monastero di Torba (Castello di Avio, Castello della Manta, Abbazia di San Fruttuoso) arrivavano e il nostro impegno era ampiamente ripagato. E così è continuata la lunga storia: ora la ‘banda’ è diventata un esercito e spero che tutti ci si dedichino con lo spirito e l’entusiasmo dei primi tempi, ovvero lavorare non per se stessi ma per lo scopo finale.”
"Sempre più affermato. Corretto e pulito nella gestione. Espressione dell’Italia che vorrebbero gli italiani veri."
"Vorrei che il FAI venisse condiviso da tutti gli italiani come una necessità per conservare le nostre bellezze e la nostra cultura, quindi tutti iscritti e tutti difensori del nostro patrimonio. Non più brutture, degrado e illegalità. E’ un’utopia ma io sono ottimista come lo era Renato Bazzoni."