Al Bosco di San Francesco l'orto sinergico cresce

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Al Bosco di San Francesco l'orto sinergico cresce
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19 giugno 2015

Un orto autogestito, che fa da sé: questo è il principio olistico alla base del progetto sviluppato dal FAI al Bosco di San Francesco ad Assisi (PG), secondo il quale la terra è in grado di auto-nutrisi e generare in autonomia i suoi frutti. Una sinergia perfetta tra terreno e pianta che attraverso la penetrazione delle radici, l'attività di microrganismi, lombrichi, insetti e piccoli animali rende quasi superfluo l'intervento dell'uomo e l'impiego di dannosi concimi chimici e diserbanti.

Domenica 21 giugno, in occasione dell'incontro L'orto sinergico, sarà possibile 'toccare con mano' questo speciale esempio di agricoltura ideato da David Pollini.

E proprio dalla parole di David Pollini possiamo intuire alcune delle principali caratteristiche e particolarità di questo progetto che segue i dettami dell'agricoltura sinergica, un metodo di coltivazione elaborato dall'agricoltrice spagnola Emilia Hazelip adattando al clima mediterraneo i principi dell'agricoltura naturale dell'agronomo giapponese Masanobu Fukuoka.

Fukuoka sosteneva che “non far niente" è il miglior metodo agricolo”, il presupposto di base del suo 'credo' è che le piante siano in grado di fertilizzare il suolo in autonomia attraverso i propri essudati liberi, i residui organici che rilasciano e la loro attività chimica, in sinergia con l'opera di microrganismi, batteri, funghi e lombrichi. Attraverso questo metodo di coltivazione, alla terra verrebbe restituito in termini energetici più di quanto ne sia stato sottratto, promuovendo i meccanismi di autofertilità del suolo.

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