Albergo Diurno Venezia: gli studi preventivi al recupero

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Albergo Diurno Venezia: gli studi preventivi al recupero
Cantieri

13 maggio 2016

A pochi giorni dalla firma della convenzione tra il FAI e le istituzioni accademiche milanesi, è stato messo a punto il progetto definitivo delle ricerche riguardanti l'Albergo Diurno Venezia, premessa conoscitiva essenziale ed esaustiva in vista del futuri lavori al sito.

Il 4 maggio 2016, presso la sede milanese del FAI è stata firmata una duplice convenzione tra il FAI, l'Università degli Studi la Statale e il Politecnico di Milano che istituisce un gruppo di ricerca multidisciplinare che si dedicherà per un anno allo studio dell'Albergo Diurno Venezia di piazza Oberdan, bene affidato nel 2015 al FAI dal Comune di Milano. Si tratta di un primo necessario passo per impostare un progetto di restauro e valorizzazione capace di esprimere la storia e la vocazione, il valore e il significato di questo luogo speciale destinato a tornare regolarmente aperto e fruibile dal pubblico.

Il Diurno Venezia: le tappe della riscoperta

L'Albergo Diurno Venezia è un elegante e funzionale centro servizi realizzato tra il 1923 e il 1926 su progetto dal celebre architetto Piero Portaluppi. Posizionato sotto al livello stradale nell'area corrispondente a piazza Oberdan, l'”albergo” univa eleganti bagni pubblici a pratici servizi al viaggiatore e al cittadino.

Dopo la chiusura, avvenuta nel 2006 dopo un progressivo abbandono, il Diurno è tornato alla ribalta nel febbraio del 2014, in occasione presentazione al pubblico a cura della Delegazione FAI di Milano del primo testo dedicato all'argomento: “Il tempo sepolto. L'Albergo Diurno Metropolitano “Venezia” di Milano tra architettura e arti decorative. Proposte di recupero”, di S. Masi e P. Sacerdoti. Nel mese successivo, in occasione delle Giornate FAI di Primavera, la Delegazione FAI di Milano ha aperto al pubblico il sito per la prima volta dopo la chiusura del 2006, la visita del sito e nel maggio del 2015 è stato siglato un accordo di valorizzazione tra il Comune di Milano, il FAI la sua Delegazione milanese che ne garantisce la visita attraverso un ciclo di aperture periodiche.

Infine, tra l'8 e il 10 aprile 2016, il Diurno ha ospitato INNAMEMORABILIAMUMBUM, un progetto speciale d'arte contemporanea realizzato dall'artista inglese Sarah Lucas e concepito appositamente per gli spazi dell'albergo sotterraneo. Il progetto, a cura di Massimiliano Gioni e Vincenzo de Bellis, è stato ideato e prodotto dalla Fondazione Nicola Trussardi e miart, in collaborazione con il FAI e il Comune di Milano, nell'ambito della XXI Triennale, la fiera d'arte moderna e contemporanea di Milano.

I progetti di ricerca

Per scrivere il futuro di questo tesoro art Déco, nel cuore dei milanesi da oltre novant'anni ma la cui storia è stata finora solo in parte approfondita, il FAI riparte dallo studio del suo passato e per farlo ha voluto coinvolgere l'Università degli Studi e il Politecnico, due delle eccellenze in ambito scientifico a Milano, che avranno l'occasione di mettere il loro patrimonio di conoscenza e competenza a servizio della città e della collettività.

Con questo progetto il FAI intende costruire un sapere originale, esaustivo e condiviso su un bene di cui curerà il recupero e la gestione, in collaborazione con il Comune di Milano e la Delegazione FAI di Milano, e ancor meglio assolvere alla propria missione di sussidiarietà coinvolgendo le istituzioni pubbliche della ricerca universitaria in un progetto dal forte impatto locale. Grazie a questa collaborazione, il sapere scientifico supera i confini del mondo accademico e si lega al territorio, alla società e al presente, in risposta alla richiesta, sempre più diffusa, di applicare la ricerca scientifica, anche di natura storica, all'ambito operativo cittadino. Attraverso il FAI e l'Albergo Diurno Venezia le università di Milano trovano un oggetto concreto e locale di studio, rendendo beneficio al territorio, ovvero disseminando cultura di alto livello non solo presso gli studenti ma anche presso la società tutta.

Il progetto di ricerca coinvolge 10 docenti e studiosi dell'Università degli Studi di Milano, coordinati dal Centro di ricerca MIC (Moda Immagine Consumi) del Dipartimento di studi storici.

Per quel che riguarda l'architettura e l'urbanistica, sono stati coinvolti dal Dipartimento di Architettura e studi urbani e dal Politecnico di Milano circa 10 docenti e studiosi, oltre un altro gruppo di ricerca afferente al Dipartimento di Architettura, ingegneria delle costruzioni e ambiente costruito che seguirà l'accompagnamento metodologico del progetto con analisi tecniche e rilievi volti a impostare le premesse progettuali. Nel suo complesso, il gruppo di ricerca multidisciplinare indagherà la forma, la storia, la vita e la fortuna dell'Albergo Diurno Venezia attraverso architettura, urbanistica, storia, arte e arti decorative, letteratura, psicologia, cinema, moda, costume ed economia.

Tante sono le tracce che questo luogo, punto di riferimento per quasi ottant'anni per viaggiatori e milanesi, ha lasciato nella documentazione e nella memoria collettiva ed è obiettivo di questo progetto rimettere insieme i pezzi per ricostruirne e raccontarne a tutti l'identità e il valore storico e attuale.

I professionisti

La storia professionale e la stessa età degli studiosi coinvolti sono volutamente difformi, in risposta alla necessità da una parte di avvalersi della competenza di docenti di chiara fama e dall'altra di offrire una possibilità ai giovani ricercatori e a quanti collaborano con il mondo accademico a vario titolo. I lavori di ricerca saranno realizzati integralmente a titolo gratuito per il FAI. Nel corso delle ricerche, sarà possibile verificare se via siano le basi per istituire delle borse di studio per i più giovani e meritevoli.

Collaborazioni

I lavori saranno affiancati dall'apporto di tre fondamentali istituzioni: la Fondazione Portaluppi, che mette a disposizione la conoscenza e le risorse per approfondire il ruolo svolto dall'architetto nel progetto del Diurno; il CNR - Istituto Conservazione e Valorizzazione Beni Culturali, che ha offerto uno studio sui materiali lapidei e la Delegazione FAI di Milano, che dal 2014 gestisce l'apertura al pubblico del Diurno e ha accumulato nel tempo conoscenze, materiali, documenti e testimonianze fondamentali per l'approccio storico e sociale degli studi.

Riportiamo qui sotto una sintesi del lavoro sui materiali lapidei curato da Roberto Bugini e Luisa Folli per il CNR-Istituto Conservazione e Valorizzazione Beni Culturali (via R. Cozzi 53 20125 Milano). “Sia pure in uno spazio ristretto, come quello dell'Albergo Diurno, in cui l'impiego dei materiali lapidei è limitato a pochi elementi strutturali ed al pavimento, si può evidenziare la ricercatezza delle scelte dell'architetto: un marmo bianco con reticolo di venature verdi proveniente dai Pirenei francesi (Vert d'Estours), un marmo a fondo crema con venature irregolari violacee dalle Alpi Apuane (Paonazzo), un marmo giallo con decise venature nere dal territorio di Siena (Giallo di Siena); calcari della Liguria (Portoro), della Lombardia (Botticino) e del Veneto (Rosso Ammonitico e Rosa Corallo)”.

Prossimi appuntamenti

A novembre 2016 due incontri pubblici presso le sedi della Statale e del Politecnico presenteranno lo stato di avanzamento delle ricerche e offriranno agli studiosi un'occasione di scambio e aggiornamento reciproco.

Nella primavera 2017 verrà presentata al pubblico la pubblicazione che raccoglierà tutti gli studi realizzati e costituirà un punto di riferimento quanto più possibile esaustivo sul Diurno, la sua costituzione e la sua storia: uno strumento imprescindibile per la campagna dei lavori e dei restauri immediatamente successiva.

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