Conclusi i restauri al piccolo chiostro del convento di San Gennaro Vesuviano

Conclusi i restauri al piccolo chiostro del convento di San Gennaro Vesuviano

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Conclusi i restauri al piccolo chiostro del convento di San Gennaro Vesuviano
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12 giugno 2018

Grazie al contributo di 30.000 euro messo a disposizione da FAI e Intesa Sanpaolo si è compiuto il primo passo per la rinascita del fulcro della comunità locale.

Grande festa sabato 16 giugno a San Gennaro Vesuviano (NA) per l’inaugurazione dei restauri del chiostro del complesso conventuale di San Gennaro. A partire dalle ore 18, visite guidate, musica dal vivo e spazi degustazione allieteranno la serata, che coinvolgerà l’intera comunità civile e religiosa.

Nel 2014 oltre 30.000 persone avevano votato il convento francescano alla settima edizione de I Luoghi del Cuore, il censimento dei luoghi italiani da non dimenticare promosso dal FAI in collaborazione con Intesa Sanpaolo: una straordinaria mobilitazione popolare che ha permesso al complesso di accedere a un contributo di 30.000 euro. Con l’aiuto dei frati minori e dei cittadini che hanno sostenuto questo “luogo del cuore”, si è compiuto il primo passo per la rinascita del monumento, fulcro della comunità locale con una fondamentale funzione sociale: gli ambienti intorno al chiostro ospitano infatti il doposcuola in inverno e un campo scuola d’estate seppur in totale assenza di servizi e spazi adeguati per la didattica e per il gioco.

Il restauro concluso

Il piccolo chiostro era in pessimo stato di conservazione e deturpato da vere e proprie mutilazioni architettoniche, oltre che da opere eseguite con materiali e tecniche inadeguate. Negli anni del secondo dopoguerra gli orti erano stati eliminati e cementati, quindi lastricati con una pavimentazione industriale; l’aspetto originario dell’ortus conclusus era stato così drasticamente distrutto. “L’intervento realizzato con il contributo del FAI ha previsto il restauro del chiostro con l’intento di restituirgli l’originaria funzione di spazio verde – spiega Marco Esposito, ingegnere dello studio Noema, progettista e direttore dei lavori – Allo scopo sono stati realizzati i camminamenti interni perimetrati delineati da cordoli in pietra vesuviana e ripristinate le aree verdi oltre che ricollocati gli alberi di agrumi, secondo un disegno tipico dei chiostri conventuali. S’innesta in questo progetto il riposizionamento del pozzo al centro dell’area esterna dove si intersecano i camminamenti, asportato in un durante il maldestro intervento del secolo corso, così da ripristinare lo spazio architettonico originario con un elemento dall'alto valore compositivo e simbolico”. La vera del pozzo è stata ricostruita su un disegno aderente alla semplicità della regola francescana, con tecniche e materiali della tradizione locale in muratura di tufo e cornici di pietra lavica. L’intervento, oltre a restituire la corretta dignità ad uno spazio importante di questo complesso architettonico, ne ha accresciuto il valore estetico aumentandone l’attrattività e con essa lo spirito aggregativo. I bambini potranno ritrovarsi, giocare e festeggiare in un luogo piacevole e salubre. Questi lavori sono stati inoltre l’occasione per approfondire la conoscenza dell’architettura e delle strutture dell’edificio con l’esecuzione di rilievi e saggi, a seguito dei quali è stata riscoperta la cisterna sotterranea nella quale anticamente si raccoglievano le acque piovane, riserva idrica per la sussistenza degli abitanti del Convento, oltre ad ambienti probabilmente in origine adibiti a sepolcreto. Durante i lavori sono state infine realizzate alcune opere accessorie di raccolta e canalizzazione delle acque piovane, con l’intento di risanare le fondazioni e i porticati perimetrali, in prospettiva dei prossimi restauri che verranno condotti su questi spazi.

Il chiostro prima del restauro

Il chiostro dopo il restauro

Progetti futuri

La fase successiva al restauro del chiostro prevede che venga attivato un laboratorio di restauro didattico, grazie a una convenzione con il locale Istituto Statale d'Arte. All’interno del chiostro sarà allestita, inoltre, una mostra fotografica che racconti la storia del convento e, contestualmente, verrà promosso un concorso di fotografia. Infine, la presenza del pittore di origine siriana Ahmad Alaa Eddin, residente da anni a San Gennaro Vesuviano, fornirà lo spunto per allestire all'interno del convento una galleria d’arte contemporanea tematica.

Queste iniziative rientreranno tra le attività della tradizionale Fiera Vesuviana che si tiene a San Gennaro dal 1613, fondata dal marchese Scipione Pignatelli, signore di Palma e Lauro, e promossa dai frati minori tra le popolazioni dell'Agro Nolano, del Vesuviano e del Sarnese. La fiera ha il suo cuore proprio nel convento e rappresenta un'occasione unica di visibilità per il bene, centro culturale di un esteso ambito territoriale.

Il circolo virtuoso innescato da “I Luoghi del Cuore”

Ma la forza del censimento I Luoghi del Cuore non si ferma infatti ai restauri del chiostro. La scintilla innescata dall'interesse del FAI per il monumento ha favorito il finanziamento di nuovi lotti d’intervento da parte della Regione Campania, dell’Ordine dei Frati Minori di Napoli e del Comune di San Gennaro Vesuviano. I prossimi interventi prevedono che gli ambienti intorno al chiostro vengano allestiti per ospitare in modo più adeguato i bambini nel doposcuola e nei momenti di svago e per accogliere l’esposizione di prodotti tipici di artigianato. Al primo piano, negli spazi originari delle celle dei frati, verranno create botteghe di artigianato, aule studio e la biblioteca. All’esterno, in uno spazio ora abbandonato e incolto, verrà realizzato un parco pubblico destinato al gioco dei piccoli.

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