«La notizia che il Convegno Nazionale si sarebbe svolto a Viterbo è stata una piacevole sorpresa e siamo molto fieri di avere la possibilità di accogliere i Volontari delle altre Delegazioni». Lorella Maneschi, Capo Delegazione FAI di Viterbo

Viterbo, conosciuta come la “Città dei Papi”, si prepara ad accogliere il primo Convegno Nazionale in presenza dopo lo stop forzato degli ultimi due anni.
La scelta è ricaduta su questo luogo perché la Tuscia – così è denominato il territorio dell'Alto Lazio e delle aree confinanti di Toscana e Umbria – è il perfetto esempio di quel paesaggio rurale che il FAI, agendo nel solco della sua missione, tutelerà ancora più da vicino: «Un paesaggio coltivato è un paesaggio presidiato, tutelato e manutenuto, che conserva identità e vitalità, che valorizza l’intreccio tra storia e natura, e che oggi può offrire straordinari benefici alla salute dell’ambiente e alla nostra salute», ha dichiarato Daniela Bruno, Vice Direttrice Generale FAI per gli affari culturali. «Ecco perché abbiamo intitolato il prossimo convegno nazionale: Curiamo il paesaggio, coltivandolo. Vogliamo fare un passo avanti, mostrando al pubblico, istituzioni e cittadini, che il FAI fa la sua parte, offrendo un esempio concreto, con i piedi per terra e le mani nella terra».

Come accade per ogni evento di grande portata, la macchina organizzativa è in moto da diversi mesi e la Delegazione locale è in prima linea a supporto dello staff del FAI: «Fervono grandi preparativi perché vogliamo che i nostri amici ricevano un’ottima impressione della città di Viterbo e del suo territorio e vogliano in seguito tornare a trovarci» commenta Lorella Maneschi e prosegue raccontando come durante tutto l’anno i volontari della Delegazione siano molto impegnati per far conoscere al pubblico la grande ricchezza di offerta di una provincia caratterizzata da un territorio con molte peculiarità sia geografiche-ambientali che storico-artistiche: «Organizziamo vari eventi, tra cui il più importante è l’apertura mensile della tomba etrusca degli Scudi, Luogo del Cuore FAI, che si trova nella necropoli di Tarquinia, sito Unesco».

A fianco della Delegazione di Viterbo opera il Gruppo FAI Giovani, che si è formato con l’intento di rendere fruibile e alla portata degli under 35 il patrimonio culturale e ambientale locale. Come spiega Beatrice Stella, Capo Gruppo, «I volontari credono fortemente che la cultura debba essere il tessuto che anima le loro vite e sono attivi sul territorio, presso i Musei e l’Università della Tuscia, della quale sono studenti nelle discipline umanistiche e scientifiche».

In occasione del Convegno Nazionale il Gruppo FAI Giovani ha organizzato un evento speciale riservato ai giovani volontari che arriveranno a Viterbo: «Presenteremo la nostra Università, il luogo che ci ha cresciuto e che ci culla nella nostra formazione. Il Polo di Santa Maria in Gradi è un luogo magico in quanto la sua storia secolare lo ha visto impegnato in diverse missioni. I suoi ambienti sono tra i più iconici della nostra città. Accompagneremo i giovani nel Chiostro medievale, rinascimentale, passando per la Biblioteca Centrale, in passato oratorio, e la Chiesa di Santa Maria in Gradi. Con questa iniziativa siamo lieti anche di avere il supporto del Polo Museale di Ateneo il quale, entusiasta di mostrarci le sue collezioni, sarà aperto solo per noi».

Un sentito ringraziamento alla Delegazione e al Gruppo FAI Giovani di Viterbo per il prezioso sostegno nell’organizzazione del più importante appuntamento annuale per la Rete dei Volontari FAI.