Dicono di noi. XXIV Convegno Nazionale FAI

Dicono di noi. XXIV Convegno Nazionale FAI

Condividi
Dicono di noi. XXIV Convegno Nazionale FAI
In primo piano

25 febbraio 2020

All’indomani del XXIV Convegno Nazionale dei Delegati e Volontari FAI tenutosi a Parma il 15-16 febbraio 2020, sono usciti numerosi quotidiani che hanno dato la notizia di questo evento che ha coinvolto più di mille persone. Ecco cosa “dicono di noi”.

Come scrive “La Repubblica”, edizione di Parma, all’indomani del XXIV Convegno Nazionale dei Delegati e dei Volontari FAI, «il titolo del convegno Terre di nessuno o della sovranità negata, è volutamente provocatorio e allude ai territori montani - dell’Appennino e non solo - nei quali, per reagire alla crisi, si sta riattivando la partecipazione dei cittadini, singoli o associati. Il FAI, oltre a occuparsi di Beni da restaurare e valorizzare che ricadono in queste terre, darà vita a presidi della Fondazione sul territorio: un progetto ambizioso che si affianca alla Strategia nazionale per le aree interne, intrapresa dallo Stato nel 2012-2014 e rifinanziata nel 2019.»

Alessio Ribaudo del “Corriere della Sera” intitola il suo articolo FAI, sfida all’abbandono dei monti: a Parma, infatti, il convegno del Fondo Ambiente Italiano si è rivelato una proficua occasione di confronto per gli amministratori delle diverse località italiane su cui si è deciso di intervenire: Roncobello (Bergamo), Ulassai (Nuoro), Troina (Enna), Valle Castellana (Teramo), Castelnovo né Monti (Reggio Emilia), borghi incantevoli e ciascuno dei quali con peculiarità distintive.

La nuova sfida del FAI è dunque fare tornare a vivere le terre alte, come intitola il suo articolo Vittorio Rotolo sulla “Gazzetta di Parma” del 16 febbraio 2020; quelle terre esistono da nord a sud, isole comprese, ed entrano nel Progetto Alpe lanciato dal FAI un anno fa e che oggi, come dice Marco Magnifico, Vicepresidente Esecutivo, diventa realtà.

Il Progetto Alpe - L'Italia sopra i 600 metri - scrive “La Nuova Sardegna” - è un progetto culturale e formativo dalla forte impronta sociale dedicato alle terre alte delle aree interne, che diverranno protagoniste di un nuovo disegno di sviluppo del FAI, atto a dare vita ad autentici presidi della Fondazione sui territori e ad attivare un'economia della cultura fondata sul racconto della tradizione, delle sue pratiche produttive e sulla riscoperta del sentimento identitario delle comunità che li abitano.

Parma, capitale della Cultura 2020, ha ospitato il Convegno Nazionale e la “Gazzetta” ha intervistato il Capodelegazione FAI di Parma, Giovanni Fracasso che racconta:

«Il FAI ha scelto Parma per costruire un futuro a colori»

e continua: «Mi piace pensare al FAI come ad un "moltiplicatore" di energie, un moltiplicatore di "impatto sociale". […] L'impatto dell'opera del FAI va ben oltre la salvaguardia e la valorizzazione dei monumenti. Genera un circuito virtuoso. I francescani, già vari secoli fa, parlavano di fructificatio. Come non evidenziare la straordinaria dedizione dei tanti volontari che donano al FAI il loro bene più prezioso: il tempo. Lo fanno perché non c'è solo una condivisione di valori. C'è un rapporto affettivo. Penso all'entusiasmo dei tanti studenti che si impegnano nelle aperture delle Giornate FAI come Apprendisti Ciceroni, penso alla classe di mio figlio che in prima elementare visita la chiesa di San Francesco e tutti ne rimangono ammaliati. Questa è pedagogia civile. In tal senso il Fondo Ambiente Italiano si muove nel solco dell'articolo 9 della nostra Costituzione: "La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione". Piero Calamandrei, uno dei nostri padri costituenti, diceva:

"Però, vedete, la Costituzione non è una macchina che una volta messa in moto va avanti da sé... Perché si muova bisogna ogni giorno rimetterci dentro il combustibile, bisogna metterci dentro l'impegno, lo spirito, la volontà di mantenere queste promesse, la propria responsabilità".

Ebbene proprio questa macchina che "muove" la Costituzione, che la realizza ogni giorno, è il nostro FAI».

Leggi i discorsi del XXIV Convegno Nazionale

Registrati alla newsletter
Accedi alle informazioni per te più interessanti, a quelle inerenti i luoghi più vicini e gli eventi organizzati
Tutto questo non sarebbe possibile senza di te
Tutto questo non sarebbe possibile senza di te