29 maggio 2018
I tragici eventi del 2016 impongono un impegno concreto sul piano della ripresa economica e culturale ma non possono giustificare una ricostruzione guidata solo dalla necessità di impiegare i finanziamenti ricevuti, poco attenta a quello che deve essere il vero volano di sviluppo di questo territorio, ovvero la conservazione del patrimonio naturale e culturale come fattore fondamentale di una crescita effettiva e dignitosa delle popolazioni locali.
Il FAI, insieme a AIGAE, CAI - Club Alpino Italiano, Club UNESCO di Tolentino, Gruppo d’Intervento Giuridico, Legambiente, LIPU, Mountain Wilderness e WWF – tutti parte di un osservatorio sul Parco Nazionale dei Monti Sibillini - conferma l’impegno a sostegno delle popolazioni del Parco che sono state colpite dai terremoti del 2016 e ribadisce l’esclusiva competenza del Parco nella valutazione di quelle opere e di quei progetti che determinano un’interferenza con i siti Natura 2000 e cioè quegli habitat naturali e le specie di flora e fauna minacciati a livello di Unione Europea.
Nello specifico il modello di sviluppo avviato per la piana di Castelluccio di Norcia, oggi al centro di accese polemiche, deve prevedere un accesso al sito e una gestione della mobilità che sia sostenibile e rispettosa degli elevati valori ambientali dell’area. Per queste ragioni le associazioni si pongono a fianco di quelle istituzioni che lavorano per la tutela del patrimonio di arte e natura di Marche e Umbria.