Ora tocca all'Italia schierarsi, si spera seguendo l'esempio della Francia: votando, quindi, contro l'utilizzo del glifosato e privilegiando, così, la salute umana e ambientale.

Secondo le anticipazioni del Ministro dell'Ecologia Francois Hulot, il governo Macron ha intenzione di votare in sede UE contro il rinnovo dell'autorizzazione all'uso del glifosato, il più diffuso degli erbicidi, sospettato di provocare tumori e di cui è certificata la dannosità per la salute umana e ambientale. La decisione definitiva della Commissione Europea è attesa entro i primi giorni di ottobre e i negoziati sono ripresi già a fine agosto a Bruxelles: è imminente, quindi, la decisione sulla vendita e l'utilizzo del pericoloso erbicida per i prossimi 10 anni.

Ora tocca all'Italia

“Rispettando gli impegni a favore dell'ambiente espressi in campagna elettorale, Macron e il suo ministro dell'Ecologia stanno prendendo una decisione a favore della salute umana – commenta Maria Grazia Mammuccini, portavoce della coalizione #StopGlifosato che riunisce 45 associazioni italiane - Alla fine di luglio abbiamo scritto una lettera ai ministri Martina e Lorenzin perché l'Italia si schieri contro il glifosato. Non abbiamo ancora ricevuto risposta. Chiediamo che il Governo italiano dica con chiarezza come intende schierarsi e ci auguriamo veramente che segua l'esempio di Macron e Hulot”.

I rischi del glifosato

Entro poche settimane la Commissione Europea dovrà decidere se autorizzare senza restrizioni l'utilizzo di una sostanza chimica che l'Istituto internazionale di ricerca sul cancro (IARC) ha bollato come 'probabilmente cancerogeno per l'uomo'. A questo giudizio, le agenzie europee EFSA (sicurezza alimentare) e ECHA (prodotti chimici) hanno opposto un parere di non cancerogenicità, pur riconoscendo la dannosità per l'uomo e gli ecosistemi provocati dall'utilizzo agricolo dell'erbicida. Queste conclusioni sono state messe in discussione non solo dalle associazioni ambientaliste e dei consumatori, ma da una parte del mondo scientifico, che contesta i metodi impiegati dalle due agenzie europee che hanno incluso gli studi delle aziende produttrici e consapevolmente ignorato ricerche indipendenti delle università. “La comunità scientifica è fortemente scettica sull'assoluzione del glifosato dal rischio di cancerogenicità – ha sottolineato la portavoce della coalizione - Oltre un milione e 300mila cittadini europei hanno partecipato con la loro firma all'iniziativa volta a bandire l'erbicida dai nostri campi e quindi dalle nostre tavole: per un Paese come l'Italia che fonda la sua produzione agricola e alimentare sulla qualità sarebbe un clamoroso autogol schierarsi a fianco delle multinazionali”.