20 giugno 2017
All'indomani della conta dei voti raccolti dal referendum spontaneo indetto domenica scorsa dai comitati sulle Grandi Navi nella Laguna di Venezia, preso atto dell'inaspettata affluenza alle urne (oltre 18 mila persone, solo 20% di turisti) e del risultato schiacciante del NO (98,72% dei voti), il FAI – Fondo Ambiente Italiano si rivolge al Governo - al Presidente del Consiglio Gentiloni e ai Ministri delle Infrastrutture Graziano Delrio, dei Beni e delle attività culturali e del turismo Dario Franceschini, dell'Ambiente Gian Luca Galletti – perché non ignori ancora una volta il forte allarme che Venezia e i suoi cittadini lanciano alle istituzioni.
Urge una decisione, una soluzione alternativa al passaggio delle Grandi Navi nel canale della Giudecca e nella Laguna, ma nessuno si muove. Di fronte al silenzio e all'immobilismo delle istituzioni chiamate a decidere – il cosiddetto Comitatone avrebbe dovuto riunirsi a giugno, e invece latita – i cittadini si auto-organizzano e trovano mezzi come questo referendum - non istituzionali ma di certo democratici - per manifestare la propria insofferenza e la propria opinione, che in questo caso emerge netta e chiara a favore del NO.
18 mila cittadini si sono espressi in questo voto ed è un segnale che non può essere sminuito, né ignorato, e che giunge peraltro a seguito di altri gravi allarmi, tutti ignorati. Primo tra tutti quello lanciato dall'Unesco con un ultimatum che scadeva a luglio (purtroppo recentemente rimandato al 2019), seguito dall'allarme sui temi dell'inquinamento atmosferico: “Una nave da crociera emette agenti inquinanti pari a 5 milioni di automobili. Le emissioni sul ponte di una nave da crociera sono 19 volte superiori a quelli di una strada urbana trafficata.” (Ass. Cittadini per l'Aria e NABU – Organizzazione tedesca per la tutela ambientale)
Venezia lancia un messaggio forte a Roma e al Governo, perché finalmente prenda in carico la decisione che gli spetta e su cui i veneziani e gli italiani non possono più attendere.