Il cantiere al Colle di Leopardi

Il cantiere al Colle di Leopardi

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Il cantiere al Colle di Leopardi
Cantieri

29 luglio 2019

In corso i restauri in vista dell’apertura al pubblico di fine settembre

Fervono i lavori all’Orto sul Colle dell’Infinito, lo spazio adiacente a casa Leopardi che ispirò al giovane Giacomo i versi del suo componimento più famoso, sito che da qualche mese è oggetto degli interventi di restauro e rifunzionalizzazione in vista dell’apertura al pubblico prevista per la fine del prossimo settembre.

Dopo la firma dell’accordo con il Comune di Recanati, il Centro Nazionale di Studi Leopardiani e il Centro Mondiale della Poesia e della Cultura “Giacomo Leopardi” - avvenuta il 27 luglio 2017 - la Fondazione ha iniziato a procedere alla riqualificazione dell’orto-giardino, uno spazio di 4mila metri quadrati che fu oggetto di un intervento solo tra il 1928 e il 1937 in occasione del centenario della morte del poeta (1837). Il cantiere, avviato a ottobre 2017, è stato affidato all’architetto paesaggista Paolo Pejrone che ha previsto la riqualificazione botanica del parco e il recupero strutturale e architettonico degli edifici, con l’intento di ripristinare l’originaria semplicità campestre dell’antico Orto delle Monache e recuperarne la funzione storica originaria di spazio scarno e sobrio, un tempo hortus conclusus del monastero di S. Stefano.

Completati i pergolati e la parte di riqualificazione botanica, si sta concludendo in questi giorni il recupero conservativo dei due fabbricati storici presenti nell’Orto: un rustico e una cappella, già presenti all’epoca di Leopardi e, prima dell’arrivo del FAI, in stato di completo abbandono. A seguito del restauro, la cappella tornerà a essere luogo di culto e il rustico ospiterà una biglietteria con negozio, divenendo un ingresso secondario all’Orto. Proprio attualmente si sta ricostruendo l’originario portico di collegamento tra i due fabbricati.

Ma il cuore del cantiere per tutta l’estate sarà l’adiacente Centro Nazionale di Studi Leopardiani, che diventerà la vera e propria porta di accesso all’Orto sul Colle dell’Infinito.

Il progetto di restauro affianca a interventi di conservazione degli elementi architettonici l’inserimento degli impianti necessari a soddisfare le prossime esigenze di accoglienza, apertura al pubblico e valorizzazione. Oltre a interventi mirati sullo scalone monumentale in pietra, sulle coperture, sui rivestimenti, sugli infissi e sui pavimenti in palladiana di marmo, si stanno svolgendo anche lavori strutturali per permettere di inserire rispettosamente in questi ambienti i nuovi impianti di climatizzazione, antincendio e sicurezza. Inoltre sono stati rimossi elementi inseriti negli ultimi decenni che hanno snaturato il luogo, come l’ascensore sul retro dell’edificio, collocato proprio nel mezzo della via che Leopardi percorreva dalla sua casa all’Orto.

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Sono in corso anche i restauri degli arredi originali e dei lampadari storici in vetro, elementi disegnati e realizzati dalla famosa ditta Venini negli anni Trenta, quando la direzione artistica era affidata al noto architetto Carlo Scarpa.

A fianco agli arredi storici nella biglietteria, nel negozio e nella Biblioteca saranno collocati dei nuovi arredi, al momento in costruzione, progettati dal FAI e ispirati agli originali per rispettare e valorizzare la connotazione moderna dell’edificio.

Grazie a

Il progetto di restauro, valorizzazione culturale e gestione di parte degli spazi del Centro Nazionale di Studi Leopardiani e dell’Orto è realizzato grazie a:

Associazione Amici del FAI, Tod’s S.P.A. e Gruppo Gabrielli.

Si ringrazia Regione Marche per l’impegno a sostenere il progetto.

Progetto di illuminazione a cura di Marchesi Lisa Lighting Design – mldlab. Si ringrazia iGuzzini per il supporto tecnico.

Altri restauri in corso

Restauro del pavimento a mosaico in marmo della Palazzina Appiani di Milano

Appena varcato l’ingresso della Palazzina, Bene affidato al FAI dal Comune di Milano nel 2015, si viene subito colpiti dall’affascinante rincorrersi di geometrie del pavimento a mosaico di marmo. Una superficie decorata con linee nere che delimitano i contorni delle porzioni campite in bianco, grigio e ocra, realizzata nei primi decenni del Novecento, a compimento di questo piccolo gioiello neoclassico firmato da Luigi Canonica (1762-1844), a cui Napoleone affidò l’ideazione di una tribuna d’onore per le esposizioni pubbliche della famiglia imperiale.

L’intervento, in programma quest’estate – così da interferire il meno possibile con il calendario di eventi della Palazzina –, prevede il restauro di circa 200 metri quadrati di pavimentazione. L’intervento ha preso avvio dopo che nelle scorse settimane gli architetti del FAI, insieme ai funzionari incaricati della Soprintendenza, hanno eseguito alcuni campioni per poter decidere insieme se integrare le lacune con un colore neutro o riprendere le linee geometriche e i colori delle campiture. Una delicata fase di lavoro, propedeutica all’esecuzione più adeguata del recupero dell’antico e prezioso manufatto.

Il restauro è stato reso possibile grazie al generoso contributo del signor Enzo Ricci attraverso Art Bonus.

Completamento del restauro della Sala delle Tre Finestre a Castello di Masino

A quasi un anno dal primo intervento, sono stati recentemente riavviati i lavori di restauro nella Sala delle Tre Finestre. Originariamente una loggia con affaccio sulla terrazza interna, la Sala fu chiusa e accorpata all’Appartamento del Conte come luogo dedicato allo svago e alla conversazione degli ospiti: dall’approfondita ricerca eseguita sugli inventari storici degli arredi risulta infatti la presenza originaria di numerosi tavoli da gioco.

Dopo una prima fase di pulitura e consolidamento delle pareti affrontata nel 2018, i lavori sono ripresi con il restauro della volta e la finitura e integrazione pittorica dell’apparato decorativo, esempio impeccabile di gusto tardo settecentesco realizzato da Gaetano Vigna, pittore e scenografo attivo a Torino negli anni Novanta del Settecento.

La Sala delle Tre Finestre è adottata dalla Famiglia Borsetti.

La prima fase dei restauri è stata resa possibile dal prezioso sostegno di Lottomatica e di FAI UK.

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