26 giugno 2018
Il cantiere in corso è stato avviato con lo scopo di realizzare un sistema di recupero delle acque piovane per l'irrigazione. Nel corso dei lavori per i drenaggi, attraverso tubi volti a condurre l’acqua sino alla cisterna posta sotto all’attuale pozzo, sono state rinvenute delle sepolture risalenti a tre fasi distinte.
Quella più recente, rappresentata da una sepoltura terragna, presenta una deposizione in discreto stato di conservazione ed è scavata negli strati di tufo di età rinascimentale, emersi dopo la rimozione degli strati moderni e del riempimento in ghiaia della trincea di drenaggio.
Un’altra fase, più antica, ma successiva alla costruzione del chiostro, è rappresentata da un’altra tomba terragna (non ancora scavata) di cui si intravedono parte del cranio e le vertebre cervicali.
Infine, la fase più antica è documentata da almeno 5 sepolture, ancora da scavare, poste nel banco roccioso, concentrate nella zona delle absidi e risalenti a prima della costruzione della chiesa.
Le trincee di scavo, che presentano una larghezza di circa 70 cm, hanno, inoltre, permesso di evidenziare sul lato nord dell’Abbazia un banco roccioso che, da una prima analisi stratigrafica, si fa risalire al XVI – XVII secolo.
Ora archeologi e ricercatori proseguiranno gli studi sugli elementi emersi dai rinvenimenti e valuteranno come procedere con il cantiere di scavo.
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