L’Ambiente tra le priorità del nuovo esecutivo guidato da Draghi

L’Ambiente tra le priorità del nuovo esecutivo guidato da Draghi

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L’Ambiente tra le priorità del nuovo esecutivo guidato da Draghi
Focus

25 febbraio 2021

La questione ambientale e la trasformazione del sistema produttivo verso un modello più sostenibile sono al centro dell’agenda del governo Draghi. Questo impegno dell’esecutivo rappresenta un grande stimolo e incarna un attesissimo segnale di speranza per il bene dell’Italia, dell’Europa e del nostro Pianeta.

Il governo Draghi ha giurato sabato 13 febbraio 2021; nel corso di questa settimana incasserà l’ampia fiducia delle Camere. Per la prima volta nella storia della Repubblica la questione ambientale è tra le priorità dell’esecutivo.

Oltre a riscrivere il Recovery Plan definendone le procedure di gestione dei fondi, riformulare il piano vaccinale di massa, aprire le scuole, guidare la ripresa economica e del lavoro, il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha deciso di istituire il Ministero della Transizione Ecologica, affidandolo al fisico Roberto Cingolani. Il nuovo Ministero avrà la responsabilità della trasformazione del sistema produttivo verso un modello più sostenibile, che renda meno dannosi per l’ambiente la produzione di energia, la produzione industriale e lo stile di vita delle persone.

L’impegno verso l’Ambiente del nuovo esecutivo non è un pretesto o una scappatoia alle richieste dell’Europa, ma un dovere e una necessità. La riconversione di molti piani e progetti nazionali sarà l’occasione per una crescita nell’ottica della “sostenibilità” ambientale, sociale ed anche economica. Finalmente anche l’Italia, dopo gli Accordi di Parigi del 2015 e l’Agenda ONU 2030 che implica il raggiungimento dei 17 obiettivi di sostenibilità entro il 2030, volge lo sguardo in maniera concreta sull'emergenza della crisi climatica, ma ancor di più su un nuovo paradigma economico che prevede non più il depauperamento del pianeta e delle sue risorse, ma un uso attento e virtuoso delle stesse.

Il FAI sin dalla sua fondazione nel 1975 persegue questi importanti obiettivi cercando di coniugare storia, paesaggio e ambiente in una visione moderna, propositiva, costruttiva e consapevole. I Beni del FAI fungono da modello di sostenibilità in molte forme attraverso progetti e strumenti concreti, e in moltissime delle iniziative della fondazione si sviluppa questa visione di futuro che il nuovo governo ha dichiarato essere fra le priorità.

Il XXV Convegno dei Delegati e dei Volontari FAI si svolgerà in marzo e in quell’occasione rifletteremo proprio su un cambio di visione culturale, a partire da una nuova definizione dell’Ambiente come “Ambiente umano”, cioè il risultato di una co-evoluzione di Natura e di Uomo, che è stata straordinariamente costruttiva nei millenni, ma sempre più distruttiva negli ultimi secoli. L’azione dell’uomo deve diventare positiva perché l’essere umano è co-abitante del Pianeta insieme alle altre specie, tra cui spicca per coscienza e conoscenza. Diventa dunque urgente e fondamentale ritrovare il corretto equilibrio del rapporto tra Uomo e Natura.

Il FAI, con tutto il mondo delle associazioni e delle imprese, e con la sensibilità dei cittadini che credono in noi, è e sarà impegnato e disponibile per questo fondamentale progetto comune.

Auguriamo buon lavoro al Presidente Draghi e al nuovo esecutivo, perché siamo sicuri che sono pronti ad agire per il bene dell’Italia, dell’Europa e per l’Ambiente.


Maurizio Rivolta – Vicepresidente FAI

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